Storia

La sparizione di Onesta in un giorno di fine febbraio in un clima di tempesta – 1947

Manfredonia – SUCCESSE in una notte di tempesta di mare, fu talmente forte che le onde ,si alzavano altissime e scaricavano la loro maestosità atroce, bianche illuminavano la città, in quel giorno di fine Febbraio del 1947- l’atmosfera era strana, la strada era terra di cielo rovesciato di acque,le case con le candele accese in via Maddalena,l’odore di fieno da qualche stalla, e un profumo di anice.

Le porte dei pianterreni erano aperte sull’uscio. La gente che usciva, era preoccupata e si portava sul viale fuori dal caseggiato,quasi in processione, una calca coperta da scialle e giacconi di lana, urlava impaurita in un clima apocalittico. Là vicino Siponto una boscaglia ,fitta impantanata, minacciava i piccoli cinghiali… che si davano alla fuga, sfrecciavano tra gli alberi pesantemente.

Tutto questo così fino all’alba quando tra gli accalcati si vociferava : la storia di un’anima sparita nel nulla.Questa notizia era uscita di bocca, da un anziano signore, ch’era il babbo della presunta sparita,qualcuno temeva che si fosse ritirata insieme alle onde dalla parte del Porto ,nel grande imbuto delle enormi braccia del Golfo. La calca vagava stanca, fin quando se ne tornò a casa, mentre il vecchio girò fino al mattino.

Era seduto sulla spiaggia della riva di Siponto, dove il mare aveva portato ogni genere di cozze, pesci morti, tronchi di alberi, gomme, rimase solo  con le braccia sulle ginocchia, stanco guardava la limpidezza della giornata, quelle poche nuvole striate di marroncino, come al tramonto bluastro. Finchè decise di tornare a Manfredonia. Pare che,quella mattina dalle dicerie di un barbiere – si venne a sapere che la figlia era scappata a Foggia.

Allora l’anziano ,prese il primo mezzo, un vecchio treno dell’epoca; che andava lento. Quando giunse nella città foggiana non sapeva a chi rivolgersi e dove cercare, tra l’altro,era un po’ ignorante,fu così che nel camminare si avvicinò , a un grande palazzo – con le gambe tremanti,suonò ad un portone ampio di legno massiccio,alla finestra uscì una signora vestita in modo molto colorato che disse: – Signore cosa vuoi cosa cerchi qui a quest’ora, e lui: – Cerco mia figlia di nome Onesta,la signora gli rispose,signore ma quale Onesta – che qui sono tutte prostitute. Poi la signora ,gli diede l’indicazione giusta perché la figlia del signore  smarrita , era passata di là per un per un giorno , ma poi se ne andò nel Convento delle Marcelline.

Così l’anziano signore; con l’esatta indicazione della padrona – del casino andò a riprendersi la propria figliola,mentre l’aspettava piangendo.

DI CLAUDIO CASTROTTA

Promo Manfredi Ricevimenti
Centro Commerciale Gargano
Promo UnipolSai ilSipontino.net
Gelsomino Ceramiche

Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

Articoli correlati