”La sanità non è una macchina elettorale”. Cera scrive a Corecom e Corte dei Conti

RSA SAN RAFFELE DI TROIA E SAN NICANDRO GARGANICO: LA SANITÀ NON È UNA MACCHINA ELETTORALE: HO SCRITTO A CORECOM, CORTE DEI CONTI PER FARE CHIAREZZA SULLA DERIVA DELL’ASL FOGGIA.
C’è un limite a tutto. Anche alla sfacciataggine.
L’ASL di Foggia, che dovrebbe occuparsi di garantire cure, prestazioni e servizi ai cittadini, è ormai diventata una centrale di propaganda elettorale. Lo dimostra chiaramente l’ultimo comunicato stampa vergognoso sulle inaugurazioni delle RSA San Raffaele di Troia e San Nicandro Garganico, dove non si celebra un risultato amministrativo, ma si fa pubblicità spudorata a un assessore regionale, trasformando un atto tecnico – peraltro frutto del lavoro trasversale del Consiglio – in una passerella di potere a uso e consumo del potente di turno.
Ho scritto ufficialmente alla Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente del CORECOM e alla Corte dei Conti per chiedere: l’immediato accertamento delle responsabilità; la verifica di eventuali danni erariali;l’attivazione delle sanzioni previste dalla legge per chi ha utilizzato un canale pubblico come cassa di risonanza politica.
Nel comunicato dell’ASL non c’è traccia del Consiglio Regionale che ha approvato la norma, né dei consiglieri che l’hanno proposta. Solo propaganda. Solo inchini al potente. Solo slogan da campagna elettorale.
Siamo davanti a una violazione dell’articolo 9 della Legge 28/2000, che vieta alle amministrazioni pubbliche ogni forma di comunicazione istituzionale con fini politici nel periodo elettorale. Ma qui si fa il contrario: si usano soldi pubblici e strutture pubbliche per raccogliere consensi, mentre le liste d’attesa sono infinite, i reparti chiudono e i cittadini aspettano.
L’ASL Foggia deve tornare a servire i cittadini, non i politici.
Chi dirige la sanità faccia il suo dovere, non il portavoce di chi lo ha nominato.
Chi vuole fare politica, scenda in campo e si candidi, ma lasci stare la sanità.
Io non starò in silenzio. E non lascerò passare sotto silenzio questo schiaffo alla dignità delle istituzioni.