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La procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita di 33 figli di famiglie arcobaleno

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La procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita di 33 bambini e bambine figli di coppie di due madri. Gli atti impugnati sono tutti quelli registrati dal 2017 al 2023 dal sindaco di Padova, Sergio Giordani, esponente del Partito Democratico. I bambini coinvolti in questa decisione della procura sono stati concepiti all’estero con la fecondazione eterologa e poi, solamente in un secondo momento, sono stati riconosciuti in Italia come figli di entrambi le madri. 

La procura, ora, chiede che i certificati di questi bambini siano modificati togliendo l’indicazione della madre non biologica come secondo genitore. Questo atto della procura di Padova è consequenziale alla circolare di gennaio emanata dal ministero dell’Interno che aveva chiesto ai sindaci di non trascrivere automaticamente i certificati di nascita dei figli nati all’estero con la gestazione per altri. La decisione, che era stata subito recepita ad esempio dalla procura di Milano, è stata molto criticata dai sindaci e dalle famiglie arcobaleno coinvolte in questa vicenda triste. 

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha dichiarato a Repubblica: “È un atto di responsabilità, non accetto il pensiero che ci siano bambini di serie A e bambini di serie B discriminati fin da subito nei loro fondamentali diritti. C’è un vuoto legislativo gravissimo rispetto al quale il parlamento dovrebbe legiferare ma finora non lo ha fatto. Lo hanno chiesto a gran voce molti colleghi sindaci anche di parti politiche diverse. Quello che dico alle forze politiche è di mettere da parte la battaglia ideologica e pensare solo ai bambini”.

Il sindaco ha duramente criticato la decisione della procura di Padova e ha dichiarato che si è sempre mosso nei limiti di quanto stabilito. “Abbiamo sempre tempestivamente comunicato alla procura dopo ogni atto senza mai controdeduzioni. Ci sono momenti nei quali un sindaco è da solo con la sua coscienza e la Costituzione, e deve decidere nell’interesse primario di chi ha davanti, per me ritengo per la Costituzione l’interesse di questi piccoli era quello da mettere al centro”.

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