Politica Italia

La ministra Roccella: “La maternità surrogata è razzista”

Non si placa la discussione politica attorno alla maternità surrogata. Ieri, in occasione di una trasmissione Mediaset, la ministra Eugenia Roccella (titolare del dicastero della famiglia) è tornata a criticare con forza la maternità surrogata. Secondo la ministra, infatti, questa pratica nasconderebbe un pregiudizio fortemente razzista. “Nella maternità surrogata si sceglie chi dà l’ovocita attraverso una sorta di selezione della razza: l’ovocita di una donna alta, bella e bionda (generalmente dell’Est) costa molto di più di una donna nera, con evidenti connotazioni razziste”.

Per il governo Meloni, dunque, questa pratica non è accettabile, soprattutto per una visione culturale della famiglia e della gestazione. Secondo Roccella, infatti, il modello di famiglia del suo governo è quello tradizionale: ovvero composto da una donna e da un uomo. La pratica della maternità surrogata, o dell’utero in affitto, è in netta contrapposizione con le idee conservatrici del governo Meloni. Roccella, poi, ne fa una questione di mercato. 

Il costo della maternità surrogata è molto alto, ma alle donne viene data una cifra relativa. Esiste un vero e proprio mercato online dell’utero in affitto, ma ci sono anche delle fiere, si fanno in Europa. Se ne doveva fare anche una a Milano, ma poi hanno pensato che visto che la propaganda è un reato forse non fosse il caso di farlo. Nelle fiere si vede benissimo che è un mercato, si vedono i dépliant, le consulenze, le offerte che vengono fatte, si può scegliere tutto perché il committente ha tutti i diritti, semplicemente deve pagare”. 

La ministra poi ha commentato con aria seccata la scelta del sindaco di Roma Roberto Gualtieri di registrare i figli delle coppie di due donne. La condanna è severa. “Non è il sindaco che può fare la trascrizione dei certificati di nascita costituiti all’esterno, per una cosa del genere ci vuole una norma nazionale e l’indicazione l’ha data la Corte di Cassazione. Un sindaco dovrebbe rispettare la legge italiana. Il sindaco, dunque, se ne assume la responsabilità”.

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