Il trabucco di Manfredonia rivive in scala per ospitare la natività

“C’erano una volta i trabucchi a Manfredonia…”. Ha il sapore della fiaba il racconto di Catello Foschi, che mi spiega perché ha pensato di proporre la natività proprio in queste imponenti ed affascinanti costruzioni da pesca protese nel mare.
Macchinista in pensione, avellinese di nascita e manfredoniano d’adozione dal 1969 per amore, per un’intera vita ha percorso in treno la costa adriatica, ammaliato da questi giganti in legno.
“Ce ne sono ancora oggi a Fossacesia, ad Ortona, a Pescara, ma anche sul Gargano. A Manfredonia, invece, l’ultimo è stato demolito nel 1972”, mi dice Catello.

Nel secolo scorso erano due i trabucchi in riva al golfo della città di Manfredi. Uno si trovava a Siponto e rimase in piedi fino agli anni ’50, mentre il secondo, l’ultimo a scomparire, si trovava sul molo di Ponente ed era rivolto verso Siponto. Ed è proprio questo trabucco ad essere stampato ancora oggi nella memoria di tanti manfredoniani.
Catello Foschi, che coltiva la passione per i presepi, ha pensato di far nascere Gesù in quest’antica costruzione da pesca, ricostruendo in scala il trabucco che da ragazzo più volte ha ammirato estasiato sul porto di Manfredonia.
Un modo per rispolverare un vecchio ricordo, ma anche per riportare in vita un pezzo di storia della nostra città.
di Maria Teresa Valente