Storia

Il tesoro trovato nella masseria del nobile e sindaco Capparelli

Manfredonia – VI racconto una storia attraverso il ricordo di un anziano: a Manfredonia c’era un ricco e nobile signore che aveva tanti terreni, si chiamava Capparelli ed era uno dei più ricchi della città. Al tempo si diceva che il nobile oziava sui suoi averi, che accumulava a discapito dei poveri lavoratori.

Tra i suoi lavoratori c’era uno molto taciturno, un tipo stravagante però schietto, sempre un po’ in disparte, molto parco di parole. Un giorno, mentre era distante da altri lavoratori, sentì qualcosa sotto la zappa che ostruiva il movimento; praticamente non andava né avanti né indietro. A quel punto si inginocchiò sulla terra, e scavò con le mani. Con grande stupore intravide una corda e dei pezzi di legno; scavò ancora con più forza e venne fuori una grossa cassa di legno.

Il cuore gli batteva quando l’aprì con cautela e vide una cosa stupenda. Oro tanto da diventare ricco, oro di monete di oggetti preziosi, collane ,anelli risalenti all’antichità. Nel suo racconto l’anziano mi disse: ‘Era un tesoro nascosto da antichi saccheggiatori; forse quel giorno qualcuno gli dava la caccia, così lo nascosero tenendosi la mappa e poi ripartirono via mare; forse morirono in guerra non tornando dunque a riprenderlo‘

Osservando quanto emerso dalla terra, il contadino pensò di tenerlo per sè, nascondendolo da qualche parte per poi andarlo a riprendere di notte; ‘per cambiare vita per sempre‘.

Il lavoratore decise in seguito di raccontare i fatti al padrone. Da qui corse in tutta fretta dal suo signore per dirgli che aveva trovato una cassa di monete d’oro ed altri oggetti preziosi. Il nobile Capparelli gli rispose: ‘Tu pensi che io adesso ti debba dare una ricompensa e tenere un occhio di riguardo per te, ma neanche per sogno , anzi a partire da questo momento ti caccio e non farti più vedere da queste parti. Non sei stato capace di pensare a te ed alla tua vita, allora non sarai mai abile neanche per il tuo padrone’.

Il contadino a testa bassa andò via, farfugliando parole di lamento, piangendo.

Foto e testo di

Claudio Castriotta 

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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