Scritte a Cutro: “Il governo arriva, i morti rimangono”
La tragedia di Cutro non ha lasciato indifferenti sicuramente i cittadini di quella comunità che hanno dovuto affrontare una tragedia immane sulle loro coste. Oggi, a distanza di pochi giorni da quel naufragio, proprio a Cutro si riunirà il Consiglio dei ministri – fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni – chiamato a dare risposte sul tema dell’immigrazione. Il naufragio del 26 febbraio, così sentito a livello nazionale e internazionale, ha portato alla morte 72 persone e, successivamente, polemiche e rimpalli istituzionali su colpe e responsabilità.
Le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, però, non sono state digerite dalla popolazione di Cutro che, proprio in occasione dell’evento pomeridiano, ha fatto trovare sui muri alcune scritte contro il membro del governo Meloni. “Cutro non difende Piantedosi”, è una delle frasi apparse questa mattina su una parete della strada che collega la Statale 106 a Cutro.
La scritta non è l’unica. In un altro muro di Cutro si legge: “Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan abbandonati a se stessi”. Accanto a questa scritta campeggia un + 72 (ovvero il numero dei morti in mare) e una croce. Poi ancora: “Il governo arriva, i morti rimangono”, “benvenuti in Italia”, oppure “anche Cutro è un comune italiano”. Ancora contro le parole di Piantedosi, che aveva a lungo discusso sulla possibilità o meno di partire per i migranti: “La loro speranza è uguale alla nostra”.
Tutte queste scritte sono apparse a poche ore dall’arrivo di Meloni e del suo Governo. Ad accendere le polemiche anche il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che ad Agorà ha dichiarato di non essere stato invitato a partecipare alla riunione. “Uno sgarbo istituzionale, considerando che Crotone ha fatto la parte principale in questa tragedia”.