“Non dovevano partire”, Piantedosi choc su Cutro

Ancora bufera sulle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Questo pomeriggio, infatti, il ministro è ritornato a commentare il tragico naufragio di centinaia di migranti sulle rive di Cutro, nel Crotonese. Nonostante il tragico carico di morti che questo tragico sbarco ha provocato, Piantedosi ha ribadito che il problema non sono stati i soccorsi (non arrivati), ma la loro partenza. “L’unica cosa che va detta ed affermata è: i migranti non devono partire”. Secondo il ministro del governo Meloni, dunque, “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli”.

E ancora: “Di fronte a tragedie di questo tipo – ha aggiunto il ministro Piantedosi – non credo che si possa sostenere che al primo posto ci sia il diritto o il dovere di partire e partire in questo modo. Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso”. 

Secondo Medici Senza Frontiere, invece, le parole del ministro sono uno scaricabarile. “Non possiamo non dire con rabbia che le prime dichiarazioni della premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia”, ha dichiarato nel pomeriggio Marco Bertotto, direttore dei programmi Msf Italia. 

Dopo “carico residuale” e “vocazione alle partenze”, le parole di Piantedosi continuano a scatenare polemiche politiche. Le ultime, pronunciate a Crotone davanti alle bare dei migranti morti davanti alla spiaggia di Cutro, ha spinto le opposizioni a chiedere di riferire in aula sul naufragio e sulle politiche migratorie del governo Meloni.