Attualità Capitanata

COVID: A Manfredonia situazione disastrosa. Intervista al dott. Francesco Angelillis

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Gli ultimi dati ufficiali su Manfredonia diramati dalla Prefettura di Foggia fotografano una situazione preoccupante. Le persone in isolamento fiduciario-quarantena-ricovero sul territorio comunale al 9 novembre risultano 479 di cui 244 positivi. Ma a questi dati mancano quelli non ancora ufficiali rilevati dai laboratori privati accreditati.

Uno di questi è il Laboratorio di analisi del dottor Francesco Angelillis ed è proprio lui che decido di sentire per capire meglio cosa sta succedendo in città. “La situazione è disastrosa”, evidenzia Angelillis senza usare mezzi termini o (inutili) giri di parole. Dottore, da quanto tempo sta effettuando tamponi presso il suo laboratorio? “Da una settimana circa stiamo eseguendo il test antigenico rapido, dando risposte in giornata e abbiamo notato una crescita veloce del numero dei positivi, passando dal 10% circa di chi effettuava il test al 20% di oggi”.

Chi decide di fare il tampone da lei e perché? “Ogni giorno abbiamo tra le 150 e le 200 persone, tutte asintomatiche, appartenenti a diverse fasce d’età, che decidono di fare il test per tanti motivi: l’aver appreso di essere stati a contatto con positivi o anche per semplice paura”. Quindi, dottore, ad oggi possiamo immaginare che su circa 200 persone che si recano al laboratorio almeno una quarantina sono positive.

Ma cosa succede dopo che si scopre la positività? “Bisogna contattare il Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’ASL Foggia e fare nuovamente il tampone, coinvolgendo anche i contatti più stretti”. Ciò significa che per ogni positivo, immaginando un nucleo familiare di 3/4 persone, coloro che poi dovranno rivolgersi al Dipartimento saranno almeno il triplo. Dunque, i 40 sono diventati 120.

Dottore, ma con questi numeri, che succede? “Ovviamente che il Dipartimento viene preso d’assalto. Più giusto sarebbe, secondo me, far gestire gli asintomatici ai medici di famiglia, in modo tale che il Dipartimento possa prendere in carico soltanto coloro che presentano sintomi e che vanno seguiti con terapie”.

A Manfredonia si continua a passeggiare tranquillamente, a svolgere per strada attività fisica, a sostare lungo le strade per scambiare due chiacchiere con gli amici, ad andare a trovare i parenti e anche a mandare i propri figli a scuola. A proposito di scuole, lei cosa consiglierebbe? “Sicuramente io non li manderei. Non tanto per la scuola di per sé, ma per come ci arrivano”.

Ma da questa pandemia quando ne usciremo fuori? “Dopo esserci vaccinati ed aver acquisito l’immunità di gregge. Nel frattempo, possiamo e dobbiamo tutelare noi e i nostri cari seguendo scrupolosamente tutte le regole che ci vengono date, in primis mascherine e distanziamento”.

Si parla tanto di zone gialle, arancioni, rosse e lockdown. Per lei Manfredonia potrebbe diventare zona rossa? “Probabilmente lo siamo già”.

Ringrazio Francesco Angelillis e dopo la sua ultima forte dichiarazione non resta che sperare che le istituzioni preposte a tutela della salute pubblica possano attivarsi al più presto, affinché la situazione non precipiti ulteriormente.

di Maria Teresa Valente

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