Politica Italia

Borghi lascia il Pd e va da Renzi. “Con Schlein partito massimalista”

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La segreteria dem di Elly Schlein, che sta ritrovando un minimo ossigeno nei sondaggi, perde pezzi al suo interno. È di oggi la notizia dell’uscita dal Pd di Enrico Borghi, eletto al Senato e membro del Copasir. Borghi abbandona il Pd per andare da Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. La decisione è arrivata dopo poco più di due mesi dall’elezione della Schlein. La motivazione sarebbe di posizione politica: quella della Schlein, secondo Borghi, è troppo massimalista, radicale e molto distante dall’idea originaria del Partito Democratico. 

“Il Pd è diventato la casa di una sinistra massimalista figlia della cancel culture americana che non fa sintesi e non dialoga”, spiega il senatore in un’intervista a Repubblica. La Schlein, poi, “sostiene la narrazione di una politica anticapitalista e pauperista, ma ricordo che il sistema in cui viviamo, quello occidentale, è l’unico che mette insieme democrazia, politica sociale e diritti”.

Uno dei tanti temi che ha fatto rompere l’alleanza fra Borghi e Schlein è un tema molto caro alla segretaria: quello dell’utero in affitto. “La segretaria del Pd si è detta favorevole contando, bontà sua, di parlarne con il partito che guida. In questo passaggio ci sono gli elementi della mutazione. C’è un percorso di omologazione culturale, dettata da poteri esterni, che parla di deboli e poi agevola lo sfruttamento proprio dei più deboli”. 

Dopo il Pd, secondo Borghi, c’è la speranza di costruire qualcosa con Italia Viva e con Matteo Renzi. “Se c’è la capacità di costruire politica mettendo le persone dietro l’idea, io penso che Renzi possa insieme ad altre figure contribuire alla nascita di un nuovo soggetto”.

Renzi si è subito detto soddisfatto di questo ricongiungimento. “Oggi ci ha raggiunto il senatore Enrico Borghi che ha annunciato la sua adesione a IV dalle colonne di Repubblica. Italia Viva ha una caratteristica simpatica: tutte le volte che i media ci dipingono per finiti, all’angolo, in crisi siamo sempre in grado di stupirli ripartendo più forti di prima”. 

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