A 20 anni dal più grande blackout della storia italiana (28 settembre 2003)

Il 28 settembre 2003 si verificò il più grande blackout della storia recente italiana
Alle 3.30 di notte, si verificava in Italia il più grande black-out del sistema elettrico della sua storia. Una impressionante sospensione dell’energia elettrica che coinvolse tutto il paese fatta eccezione della Sardegna, e che durò fino alla mattina.
I trasporti ferroviari si bloccarono, si bloccarono le metropolitane ed i tram, si spensero i semafori ed i lampioni. Anche gli ospedali rimasero al buio, ma per fortuna i gruppi elettrogeni di emergenza entrarono in funzione scongiurando conseguenze drammatiche per i pazienti collegati alle macchine.
59 milioni di italiani vennero interessati dal blackout, che ebbe un impatto meno grave solo perché il 28 settembre era domenica.
La corrente tornò gradualmente nella giornata del 28 settembre: dapprima il Nord, poi il Centro (a Roma la corrente iniziò a tornare intorno alle 13) ed infine il Sud, dove venne riallacciata in serata.
BLACKOUT DEL 28 SETTEMBRE 2003: LE CAUSE
Il maxi black-out venne scatenato dalla caduta di un albero finito su un traliccio della linea svizzera ad altissima tensione Lavorgo-Mettlen, alle 3.01 di mattina.
Quella caduta creò un effetto domino, che si riflesse rapidamente su tutta la rete italiana. In quel momento l’Italia stava importando dall’estero il 25% del carico totale.
Il black-out del 2003 mise in evidenza le fragilità del sistema elettrico italiano, troppo dipendente dall’estero, in un paese dove il consumo di energia era cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni.