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Manfredonia: chiesa di San Francesco, com’era nel 1920 e com’è oggi

Secondo la tradizione storica, è a Manfredonia, o meglio, nell’antica Siponto, che sorse la prima chiesa in Italia dedicata a San Francesco, almeno dieci anni prima della stessa basilica di Assisi (cominciata nel 1230). Il frate fece infatti tappa a Siponto durante il suo pellegrinaggio alla grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo e subito dopo fu eretta qui una chiesa in suo onore.

Il terremoto che nel 1223 distrusse Siponto, rase al suolo anche la chiesa di San Francesco, ma le colonne, i capitelli, i costoloni per le volte, le cornici ed altro materiale furono recuperati per volontà dell’arcivescovo Pietro II che nel 1348 fece ricostruire la nuova chiesa a ridosso delle antiche mura di cinta di Manfredonia, ovvero sull’attuale via San Francesco, nei pressi di via Tribuna.

Nel 1620 la chiesa venne distrutta dai turchi per poi essere ricostruita nel 1676 dall’arcivescovo Orsini (Papa Benedetto XIII), subendo poi nei secoli vari rifacimenti.

La chiesa di San Francesco nel 1920

Nel 1932 le facciate vennero restaurate e la chiesa assunse esternamente l’aspetto che vediamo oggi, molto diverso da ciò che era dunque in passato. Al suo interno si conservano un bellissimo crocifisso ligneo del Seicento, una stupenda pittura del XVII sec. (la Natività), opera degli artisti Bernardo e Giulio Licinio ed un’epigrafe dell’arcivescovo Orsini.

di Maria Teresa Valente

La chiesa di San Francesco oggi
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Maria Teresa Valente

Giornalista pubblicista dal 2000 ed impiegata, esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi e vivacissimi bambini: Vanessa e Domenico. È nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna ed i suoi pensieri. Collabora con diverse testate ed ha diretto vari giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sull’immigrazione, ha conseguito un master in Comunicazione Politica ed è appassionata di storia. Per nove anni è stata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Manfredonia. Ancora indecisa se un giorno vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci, nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera, mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.

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