Fede e religioneStoria

Una chiesa dedicata a Sant’Agata nell’area della pineta di Siponto

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Una chiesa dedicata a Sant’Agata nell’area della pineta di Siponto

LA NECROPOLI TARDOANTICA NELLA MODERNA SIPONTO

UN IMMENSO PATRIMONIO ANCORA DA SCOPRIRE SALVARE E VALORIZZARE

Di Aldo Caroleo

Come è noto la moderna Siponto, o Lido di Siponto,è sorta su una delle due grandi necropoli dell’Antica Siponto ,in una zona vastissima e di enorme interesse archeologico,perché l’antica città vanta una storia di 23 secoli. Il territorio fu poi abbandonato per secoli ad acquitrini , rovi e spineti che ne resero impossibile la vita. Solo negli anni trenta del secolo scorso furono iniziati i lavori di “redenzione” affidati al Consorzio di Bonifica .Fin dall’inizio dei lavori come dice il Chieffo :” dirigenti, assistenti ed operai del consorzio furono sorpresi dalla quantità di resti umani, tombe, ed antichi cimeli che venivano alla luce in ogni angolo”…

Il Consorzio cercò di conservare e mettere in sicurezza una parte delle antiche memorie , facendo costruire su una prima catacomba (ipogeo Scoppa 1), e poi su una seconda (Scoppa 2) un recinto in muratura e rete metallica ancora in essere progettato dall’Ing. Ferraris. “Nello stesso” continua il Chieffo, furono lasciati enormi massi di copertura di tombe scavate nel manto tufaceo…pare che uno di quei massi sia stato sistemato sullo stesso tumulo in cui furono lasciate intatte le ossa della persona inumata”

La terza catacomba , come testimonia ancora il Chieffo, venne scoperta in prossimità degli Uffici del Consorzio (si tratta degli ipogei di Santa Maria Regina, a fianco della chiesa parrocchiale al tempo del Chieffo ancora non costruita.

Attesta ancora il Chieffo che negli scavi di adattamento dei lavori,vennero alla luce una indecifrata quantità di tombe ancora intatte ossia inviolate, con relativi scheletri umani. Queste tombe furono poi “appianate” per la continuità dei lavori.Gli Ipogei Scoppa, come testimonia ancora lo storico, mostravano una situazione di ampio degrado con ingresso di acqua, nugoli di insetti, rovi ed altri visitatori inopportuni (topi, bisce, ecc.).

La zona archeologica della Moderna Siponto,si estende ben oltre quella identificata e ancora tutta da scoprire..

Sempre negli anni ‘30 L’Ing. Ferraris a cui fu affidata la progettazione del Villaggio di Siponto, predispose un vero e proprio progetto Parco Archeologico , del quale è presente una fotografia all’interno di un diario fotografico , redatto dal Commissario del Consorzio di Bonifica , Rosario Labadessa.

Venendo alla pineta di Siponto, come già altrove affermato, il Mastrobuoni, all’epoca dei lavori di Bonifica, Soprintendente onorario,affermava che all’interno della Pineta attestava un numero imprecisato di tombe e di altri Ipogei.

Come è noto, l’Archeoclub di Siponto onlus,di cui ero presidente, dal mese di settembre 2017 in virtù di due convenzioni con la Curia e il Consorzio di Bonifica, ha reso fruibili i tre ipogei: quelli visitabili anche all’interno sono quello di Scoppa ricadente nella Pineta e quello di Santa Maria Regina (quest’ultimo ritornato sottol’egida della Parrocchia di Siponto).

Il secondo ipogeo Scoppa identificato come una chiesa paleocristiana del VI Sec. attribuita al Vescovo Lorenzo e dedicata ai Santi Stefano e Agata è visibile solo dall’esterno In quest’ultima si possono vedere all’interno della recinzione delle basi di colonna e qualche frammento marmoreo e un bellissimo frammento di mosaico policromo del VI Sec. salvato dalle erbe infestanti .

L’Archeoclub onlus aveva interno come Associato, la Psykè, Alda Merini che ha contribuito in maniera determinante alla pulizia sia degli Scoppa dal fango accumulato in decenni e provvede anche al sistematico taglio dell’erba all’interno degli ipogei e nelle tombe sub divo.

La parte esterna , adiacente a questi ipogei , è caratterizzata dalla presenza da tombe sub divo scavate nel manto tufaceo e da resti di coperture di tombe: uno in particolare è di significativa importanza.

La visita ai luoghi era sempre possibile.

L’Archeoclub Siponto onlus di cui ero Presidente, ha avuto come proprio obbiettivo la valorizzazione della necropoli e dell’area archeologica ricadente nella Siponto moderna: in particolare è stato promotore di una idea progettuale nella pineta per portare alla luce ciò che la Pineta conserva e di fare della Pineta di Siponto un Grande Parco Verde archeologico protetto e con ingressi controllati.

Attualmente i due siti , resuscitati e resi visitabili, sono stati letteralmente ‘tombati’ per una assurda decisione della soprintendenza che, dopo 90 anni di silenzio e disinteresse, ha deciso, col “ mantra “ della sicurezza, di far letteralmente tombare questi due gioielli che sono ritornati nell’oblio e nel degrado.

Aldo Caroleo..

Scoppa 1 Scoppa 1 pineta

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]