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Tutti contro l’Inps, Conte: “Attacco hacker”. Ma il Garante della Privacy non ci sta: “Ora indagine”

«Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data break. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica diportata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati»’. Così all’Adnkronos Antonello Soro, Garante Privacy, che ha poi aggiunto: «Quella della mancanza di sicurezza delle banche dati e dei siti delle amministrazioni pubbliche è una questione che si ripropone costantemente, segno di una ancora insufficiente cultura della protezione dati nel nostro Paese».

«In una fase così delicata come quella che stiamo vivendo, è necessario un intervento immediato per garantire l’accesso alle prestazioni a cittadini e Patronati – ha detto il segretario confederale
della Cgil Roberto Ghiselli – Da diversi giorni il sito dell’Inps presenta difficoltà di accesso, culminate nella giornata di oggi. La corsa di queste ore a presentare le domande per le quattro indennità previste dal decreto ‘Cura Italia’  è anche il frutto di una cattiva informazione e di una norma scritta male, cosa che a suo tempo la nostra organizzazione aveva evidenziato».


Una vicenda di una gravità inaudita che deve portare la magistratura a indagini immediate per accertare le responsabilità di quanto accaduto. Lo afferma il Codacons, che sul caso del sito Inps andato in tilt presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, e che chiede il commissariamento dell’istituto.

“La violazione della privacy dei cittadini è un reato penale, e quanto accaduto oggi richiede l’apertura di una formale inchiesta da parte della magistratura – spiega il presidente Carlo Rienzi – Occorre accertare come sia stata possibile la diffusione di dati sensibili degli utenti, e verificare se vi siano state falle nella progettazione del sito Inps e del sistema per accedere al bonus da 600 euro per i lavoratori”.

Presenteremo oggi stesso un esposto, e a fronte delle inefficienze dell’Inps chiediamo al Governo di azzerare i vertici dell’ente e disporre il commissariamento immediato dell’Istituto con la nomina di un commissario che curi tutte le procedure relative alle misure contenute nel decreto ‘cura Italia’.

«Avevamo chiesto con un apposito emendamento al “Cura Italia” di poter affiancare patronati e soggetti beneficiari nelle operazioni di invio delle richieste per il bonus da 600 euro in modo tale da poter effettuare un invio massivo e non singolo che avrebbe ridotto drasticamente il numero di accessi al sito dell’Inps. Lo avevamo detto: per questo appuntamento serviva uno sforzo straordinario per il quale i
commercialisti si erano messi a disposizione. Ci è stato detto inspiegabilmente di no, ma oggi è chiaro che la nostra proposta sarebbe stata estremamente utile al sistema. Per questo ci auguriamo che il Governo ci ripensi». È quanto afferma il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’area lavoro, Roberto Cunsolo. 

Il presidente dell’Inps ha anche fatto sapere che il sito “sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini” specificando in collegamento con il Tg1 che il sito verrà riaperto “dalle 8 alle 16 per patronati e consulenti del lavoro e dalle 16 per i cittadini”.

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Redazione

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