Semola pugliese, Naturale (M5S): “Foggia merita maggiore considerazione”
SEMOLA PUGLIESE, NATURALE (M5S): “FOGGIA MERITA MAGGIORE CONSIDERAZIONE”
Se Foggia e la Capitanata sono stati soprannominati “Granaio d’Italia”, un motivo concreto esiste. La semola prodotta nel Tavoliere presenta senza dubbio una qualità superiore rispetto a quella realizzata con un mix di grani di varia origine e provenienza. A questo, si aggiunga il fatto che la Puglia produce il 30% del quantitativo nazionale di semola, quindi fonda gran parte dell’economia locale e nazionale sulla cerealicoltura, soprattutto sulla coltivazione e trasformazione del grano.
“Sono completamente d’accordo – ha detto Gisella Naturale, vicepresidente della Commissione Agricoltura al Senato – con le organizzazioni di coltivatori di Capitanata, che chiedono alla Camera di Commercio l’inserimento nel listino cereali la semola di grano duro 100% di provenienza italiana. Già a luglio del 2020 – aggiunge la senatrice pentastellata – fui la prima firmataria di un’interrogazione rivolta al ministro delle finanze e al ministro dell’agricoltura in cui chiedevo di aggiungere, fra le indicazioni obbligatorie in fattura, l’origine del prodotto commercializzato, per permettere agli acquirenti di avere piena conoscenza e identificare il grano nel percorso di filiera e anche nella salvaguardia delle produzioni “Made in Italy”.
È da Foggia che deve partire questa innovazione, perché questa terra ha tutte le carte in regola per fare la voce grossa: se l’Italia considera strategica la filiera della pasta di semola di grano duro italiano, deve necessariamente tenere presente il ruolo della Capitanata. Continueremo – conclude Naturale – a sostenere che la fase sperimentale della CUN (Commissione Unica Nazionale) sfoci nella definitiva istituzione della sede proprio a Foggia”.