Rovelli censurato (e poi riammesso) alla fiera di Francoforte per le sue idee sulla guerra

Ancora polemiche per lo stop a Carlo Rovelli alla Buchmesse, per rappresentare l’Italia, dall’associazione Italiana Editori. Il ritiro dell’invito era arrivato a Rovelli tramite una lettera di Riccardo Franco Levi, presidente dell’AIE, che invitava il fisico italiano a rinunciare all’incontro a Francoforte. La motivazione dell’invito era per le parole di Rovelli sulla guerra in occasione del Concertone del Primo Maggio a Roma in cui il fisico aveva parlato di una possibile escalation nella guerra in Ucraina attaccando, pur senza fare il suo nome, il ministro Guido Crosetto. Secondo Levi, dunque, la presenza di Rovelli, che era stato chiamato a rappresentare l’Italia, avrebbe creato malumori e avrebbe portato a “rivivere polemiche e attacchi”.
La decisione di Levi, denunciata dallo stesso Rovelli come una vera e propria censura nei suoi confronti, è stata molto criticata da intellettuali e gente comune. Anche il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, si è espresso contro questa decisione dell’AIE. “In generale, avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pietrangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo o Marcello Veneziani in omaggio al pluralismo”. Anche Guido Crosetto, destinatario delle accuse di Rovelli, ha difeso il fisico. “Dispiace deludere gli esperti dei complotti all’italiana, sempre in servizio, che parlano già di censura o di pressioni. Non ho mai sentito Levi e sono il primo ad auspicare un ripensamento della decisione presa”.
Levi, che è anche commissario straordinario della fiera di Francoforte, ha scelto di riammettere Carlo Rovelli al festival. Le polemiche hanno spinto il presidente dell’AIE a fare questa scelta. “Lo sforzo è stato nel tenere insieme due responsabilità che non sempre possono coincidere: quella di commissario straordinario, con un mandato del presidente della repubblica, e quella di presidente dell’Associazione degli editori. Credo alla fine di aver trovare un punto di incontro”.