Omicidio Chiara Poggi: il supertestimone rompe il silenzio a Le Iene
Gianni Bruscagin, supertestimone del caso Chiara Poggi, rompe il silenzio dopo 18 anni. Le dichiarazioni a Le Iene.

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco 18 anni fa, è tornato alla ribalta dopo la notizia delle indagini da parte degli inquirenti su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Andrea è oggi un uomo di 37 anni, ma all’epoca dei fatti era un ragazzino poco più che maggiorenne. Nel frattempo, Il 27 maggio 2025, durante la trasmissione Le Iene, è stata svelata l’identità del supertestimone del delitto di Chiara: Gianni Bruscagin. Quest’ultimo ha deciso di rompere un silenzio che dura da quel maledetto 13 agosto 2007, giorno della morte della ragazza. l’Uomo ha deciso di mostrarsi pubblicamente, affermando di essere stato diffamato dall’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, a seguito delle sue precedenti dichiarazioni. Il signor Gianni ha raccontato di aver ricevuto informazioni da una donna incontrata in ospedale, la quale gli avrebbe riferito di aver visto Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi, entrare nella vecchia casa con una borsa pesante. Questa testimonianza, secondo Bruscagin, era stata condivisa con l’avvocato Tizzoni, il quale però gli avrebbe consigliato di non procedere ulteriormente, sostenendo che c’era già una pista investigativa in corso.
Le reazioni e le polemiche
Le dichiarazioni di Bruscagin hanno suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni vedono nella sua testimonianza un possibile nuovo tassello per fare luce sull’omicidio di Chiara Poggi, altri criticano la scelta di rendere pubbliche queste informazioni dopo così tanto tempo. L’avvocato Tizzoni ha risposto alle accuse, affermando di aver sempre consigliato a Bruscagin di rivolgersi alle autorità competenti. La vicenda ha riacceso l’interesse mediatico sul caso Garlasco, sollevando interrogativi sull’efficacia delle indagini condotte all’epoca e sulla possibilità che elementi cruciali siano stati trascurati.
Omicidio Chiara Poggi: il contesto
Chiara Poggi fu trovata morta nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. Il fidanzato, Alberto Stasi, fu inizialmente assolto, ma successivamente condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per omicidio volontario. Nel corso degli anni, il caso ha visto numerosi colpi di scena, con richieste di revisione del processo e nuove piste investigative, tra cui quella che coinvolge Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA fu rinvenuto sotto le unghie della vittima. Le recenti dichiarazioni di Gianni Bruscagin aggiungono un ulteriore elemento a un caso già complesso e controverso. Resta da vedere se quanto affermato dall’uomo porterà a nuove indagini o se il tutto verrà archiviato come “molto rumore per nulla”. Ciò che è certo è che l’omicidio di Chiara Poggi continua a suscitare domande senza risposta e a mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica.
