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Manfredonia nel 1940: il campo di concentramento e la targa ‘per non dimenticare’… dimenticata

Furono 519 i prigionieri che transitarono dal campo di concentramento di Manfredonia, alcuni dei quali finirono poi i loro giorni ad Auschwitz. Il campo era ubicato presso il mattatoio comunale, una struttura fuori città, parallela alla ferrovia che congiungeva Manfredonia con Foggia (come si evince dalla foto dall’alto del 1940) che aveva richiesto anni di permessi e carte bollate.

Poi, quando venne ultimata, ci fu giusto il tempo di una ‘benedizione’, con tanto di edicola votiva di ringraziamento da parte dei macellai, ma fu subito utilizzata per scrivere una pagina triste per la nostra città.

Il mattatoio comunale di Manfredonia era ‘perfetto’: vi furono ricavate delle camere, attrezzati i bagni e le cucine, scavate le fognature, eretta una recinzione e dal 16 giugno 1940 e fino all’8 settembre 1943 venne affidato al Commissariato di Pubblica Sicurezza.

Tra coloro che sostarono a Manfredonia ricordiamo Rector Arthur, ucciso all’arrivo ad Auschwitz il 6 agosto 1944. Ricordiamo anche l’avvocato Placido Martini che fu confinato a Manfredonia per scontare la sua avversione al regime e trovò la morte nell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma avvenuto il 24 marzo 1944, in seguito all’attentato di via Rasella.

A rammentare l’esistenza del campo, definito anche di internamento, vi è una targa apposta il 27 gennaio del 2013 dall’allora amministrazione comunale. Quella targa è oggi diventata completamente nera ed illeggibile. L’auspicio è che la Commissione Straordinaria possa intervenire e che per il prossimo 27 gennaio la targa possa essere ripulita e restituita alla memoria storica della città.

Per non dimenticare.

di Maria Teresa Valente

Manfredonia, foto dall’alto del 1940 del campo di concentramento
(colorizzata da Maria Teresa Valente)
Lettera del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Manfredonia del 1943 che cita chiaramente il ‘campo di concentramento’
Edicola votiva dei macellai sull’ex mattatoio comunale di Manfredonia
La targa sull’ex campo di concentramento ‘PER NON DIMENTICARE’, che invece giace oggi abbandonata ed illeggibile
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Maria Teresa Valente

Giornalista pubblicista dal 2000 ed impiegata, esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi e vivacissimi bambini: Vanessa e Domenico. È nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna ed i suoi pensieri. Collabora con diverse testate ed ha diretto vari giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sull’immigrazione, ha conseguito un master in Comunicazione Politica ed è appassionata di storia. Per nove anni è stata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Manfredonia. Ancora indecisa se un giorno vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci, nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera, mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.

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