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Manfredonia, i residenti del centro storico esultano: “Grazie sindaco, la musica è cambiata”

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Manfredonia, i residenti del centro storico esultano: “Grazie sindaco, la musica è cambiata”

I RESIDENTI DEL CENTRO STORICO RINGRAZIANO

LA MUSICA E’ CAMBIATA!

LEGALITA’ &  RISPETTO

L’associazione “No degrado & Malamovida” di Manfredonia esprime il proprio plauso, al Sindaco e all’amministrazione comunale, per la recente ordinanza che ha disposto il divieto di intrattenimento musicale dalle 20:00 alle 8:00, per tutti i giorni della settimana, fino al 16 febbraio 2025 a due locali del centro storico. Il provvedimento, pur temporaneo, si è reso necessario per garantire la sicurezza urbana e tutelare il diritto al riposo dei cittadini, ma è di fatto la prima concreta espressione della volontà di riportare il rispetto della legge a Manfredonia.

Da anni i residenti del centro storico protestano questa situazione di totale illegalità che permette ad alcuni esercenti di bar e pub di funzionare come discoteche all’aperto ed “occupare” spazi pubblici. Alcuni esercenti, non tutti, e a dire il vero una minoranza, minoranza che tuttavia condiziona e danneggia tutto il centro storico in maniera esponenziale, minando la salute dei residenti, la vivibilità del centro, il patrimonio immobiliare che subisce un depauperamento notevole dal disagio che vive.

Adesso il Sindaco ha dimostrato di prendere sul serio le continue e ripetute segnalazioni dei cittadini, ora sempre più numerosi riuniti in un’associazione, comprendendo che non si tratta di rimostranze prodotte da un intento egoistico ma di legittime istanze che chiedono non altro che il rispetto della Legge. Emettere musica ad alto e altissimo volume nel centro storico, farlo ben oltre gli orari consentiti, organizzare dj set e concerti in mezzo alla pubblica via a qualsiasi ora del giorno e della notte, occupare impunemente spazi pubblici con tavolini e sedie che impediscono il libero accesso alle proprietà ma anche eventuali interventi di pubblica sicurezza ad Ambulanze e forze dell’ordine, non è rispettare la Legge che è chiara e non ha bisogno di interpretazioni.

La Legge dice che queste cose non si possono fare, come del resto dimostrano non solo le ordinanze e i provvedimenti normativi di città come Bari, Napoli, Vieste ed altri, che di ospitalità e turismo vivono, ma anche le condanne di risarcimento che i Comuni sono sempre più spesso chiamati a pagare nei confronti dei cittadini danneggiati da una mala movida fuori controllo, come ha dimostrato la recente sentenza che condanna il Comune di Napoli a pagare 200mila euro di danni morali e materiali ai residenti del centro storico.

Questa modalità di esercizio, quello delle emissioni sonore all’aperto, inoltre non è nemmeno da confondersi con l’accoglienza turistica: in questo periodo si stanno aprendo numerosi B&B dove il turista che arriva cerca sì ospitalità ma soprattutto accoglienza e tranquillità, non un posto dove non può dormire la notte: il turismo è ben altra cosa rispetto a quello cui fanno riferimento certi esercenti. Il turismo è accoglienza, cultura, rispetto delle regole, cura e manutenzione del patrimonio comune, salvaguardia del paesaggio, delle architetture e della vivibilità del centro storico. L’associazione “No degrado & Malamovida” auspica e sostiene e propone il turismo che porta reddito a tutta la città e la fa crescere, non il consumo becero di alcolici e sballo a vantaggio dei soliti quattro o cinque esercenti. Noi siamo a disposizione per contribuire a definire un piano del turismo e della cultura che vada nella direzione indicata.

Si invita anche per questo, inoltre, l’amministrazione comunale a intervenire pure sull’abusivismo relativo alle occupazioni di suolo pubblico, controllando e censendo i metraggi effettivamente occupati e recuperando le cifre evase dagli esercenti furbi; “Pagare tutti pagare meno”.

Questa città ha bisogno di legalità e di rispetto della Legge, e se consideriamo che secondo i dati Istat del 2022 circa 21 milioni di euro sono prodotti in città direttamente dal riciclaggio di denaro sporco, e che c’è un’evasione della Tari di circa 5 milioni, il Comune non si può permettere comportamenti contro la Legge e la salute pubblica, e dunque di rischiare di pagare possibili cospicui risarcimenti per violazioni della salute dei cittadini e di non riscuotere quanto è dovuto dall’occupazione del suolo pubblico a tutto danno delle casse pubbliche.

In conclusione, rinnovando il plauso all’amministrazione comunale invitiamo a rendere strutturale questo approccio affinché gli esercenti ribelli capiscano che possono tranquillamente svolgere la propria attività senza distruggere la vita dei residenti e delle casse comunali, e che anzi uno stile adeguato favorisce lo sviluppo della propria impresa e della città.

Associazione “No degrado & Malamovida”

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