Fede e religione

L’immagine dell’uomo della Sindone. Dalla morte alla risurrezione. In Abbazia con i Ricostruttori

Il beato Sabastiano Valfré, grande devoto della Sindone, diceva: “La Sindone è un segno di Gesù paragonabile alla Croce. Ma la Croce ha accolto Gesù vivo e ce lo ha restituito morto. La Sindone invece lo ha accolto morto e ce l’ha restituito vivo”.

  • Conservata nella Cattedrale di Torino, la Santa Sindone è forse la reliquia più contemplata dai credenti e il reperto storico più studiato al mondo negli anni. Fascino e mistero di quella immagine che appare su un telo tanto scrutato, saranno oggetto di riflessione e approfondimento nell’incontro presentato dai Ricostruttori nell’Abbazia di San Leonardo, domenica 26 marzo alle ore 18, alla presenza del dott. Paolo Castellino, ingegnere ricercatore, appassionato allo studio sindonico. Negli anni ’70, insieme ai suoi colleghi, Castellino vide emergere da una elaborazione al computer, la figura tridimensionale dell’Uomo della Sindone. Da allora non smette di seguire gli studi di circa trenta discipline diverse per apportare nuovi dati e da inizio anni ’90 accoglie, come volontario, i pellegrini in visita alla Sindone nel Duomo di Torino.
  • Nella serata in Abbazia, a cui siete tutti invitati, verrà illustrata l’immagine che appare sul telo secondo medici legali e rimandi biblici e nel contempo verranno suggerite le modalità per intuire di chi possa essere il corpo che ha lasciato tracce cosi precise e straordinarie.
  • L’incontro sarà anche occasione, come suggerisce il dott. Castellino, per “considerare l’immagine sindonica un validissimo aiuto alla meditazione e alla contemplazione di quel Testimone silenzioso della Passione e Morte di Cristo”
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Redazione

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