Lavoro agricolo, la Puglia guida l’Italia. Ma per la Flai Cgil «il divario resta»

Lavoro agricolo, la Puglia guida l’Italia. Ma per la Flai Cgil «il divario resta»
Antonio Ligorio: «Il settore cresce nei numeri, non nelle tutele. Serve una svolta strutturale».
«Il primato non basta: serve migliorare la qualità del lavoro e garantire diritti veri». È il commento di Antonio Ligorio, segretario generale Flai Cgil Puglia, che, leggendo i dati dell’Osservatorio INPS sul lavoro agricolo, richiama l’attenzione su un nodo irrisolto: il divario tra il ruolo centrale che l’agricoltura pugliese ha nel Paese e le condizioni concrete dei lavoratori che ogni giorno ne sorreggono la forza produttiva.
La notizia dei 151.858 lavoratori dipendenti impiegati in agricoltura, pari al 15% del totale nazionale, conferma la Puglia come prima regione d’Italia per occupazione agricola. Un dato che certifica la centralità della filiera produttiva ma che, come sottolinea Ligorio, «non può farci ignorare le difficoltà strutturali del settore, dalla precarietà al non rispetto molto spesso della retribuzione contrattuale rispetto alle mansioni svolte, e al valore del lavoro svolto».
Per questo, il primo fronte d’intervento riguarda la contrattazione e la stabilizzazione. La Flai Cgil insiste sulla necessità di creare più continuità lavorativa: «Non è accettabile – spiega il sindacalista – che migliaia di operai agricoli vivano nell’incertezza continua di pochi giorni di lavoro. Bisogna valorizzare le competenze e dare prospettive». Accanto alla qualità dell’occupazione, resta cruciale il tema della legalità e della lotta al caporalato. Ligorio ribadisce che «la legge 199 del 29 ottobre 2016 deve essere applicata fino in fondo: senza controlli seri e coordinati, le irregolarità continueranno a prosperare».
Altro fronte essenziale è quello delle politiche attive e della formazione, in una fase in cui il settore sta cambiando rapidamente: nuove tecnologie, sicurezza, professionalizzazione. «Investire nelle competenze vuol dire migliorare anche la qualità del prodotto agricolo pugliese» osserva il segretario Flai Cgil Puglia.
C’è poi la questione del welfare degli operai agricoli, spesso invisibile: trasporti, alloggi, accesso alle indennità. «La dignità delle persone non può essere un optional, soprattutto nei periodi di massima attività» ricorda ancora Ligorio.
Infine, la Flai richiama la Regione a una strategia più ampia: un’agricoltura sostenibile, innovativa e socialmente giusta. «La Puglia – conclude il sindacalista – deve essere la regione che non solo guida i numeri dell’occupazione agricola, ma anche quella che guida il cambiamento verso un lavoro dignitoso e di qualità».