La Rai contro Iannacone: “Basta falsità, nessuna cancellazione per i suoi programmi”

La Rai, dopo le proteste dei telespettatori per il mancato annuncio della prossima stagione dei programmi di Domenico Iannacone, è intervenuta con una nota molto stizzita per confermare che l’azienda non ha mai cancellato i programmi del giornalista molisano.

“In relazione alle affermazioni sulla presunta cancellazione del programma Che ci faccio qui, fatte sui social da Domenico Iannacone e riprese da alcuni organi di informazione, la Rai esprime tutto il proprio stupore perché non c’è stata alcuna cancellazione. Come Iannacone dovrebbe ben sapere, la direzione approfondimento aveva inserito il programma nel palinsesto di Rai3 per quattro serate dal 9 settembre prossimo, attivandosi per la produzione già all’inizio di quest’anno. Il cambio di società produttrice ha, però, creato alcuni problemi nella certificazione del format che viene sempre richiesta. Questa circostanza – che vede la Rai come soggetto terzo – ha impedito la programmazione a settembre, peraltro con un danno all’azienda che ha dovuto trovare altri prodotti da collocare negli spazi di palinsesto già destinati al programma”. 

La Rai, dunque, non ha cancellato il programma, ma si è trovata nel mezzo problematiche produttive. La nota, infatti, si conclude con un invito a Iannacone a progettare insieme un ritorno. “Ribadiamo a Iannacone l’interesse editoriale per il prodotto e diamo una disponibilità di palinsesto nella prima parte del 2024”. 

Iannacone, alla dura nota dell’azienda, ha risposto con un’intervista rilasciata a FanPage. “Mi hanno proposto quello spazio alla fine di giugno. Mi è stato detto che si potesse fare questa cosa per gli inizi di settembre. Ma io non avevo una redazione, nulla di impostato, Che ci faccio qui è un programma artigianale che richiede tempistiche di realizzazione più lunghe. Per queste quattro puntate avevo chiesto uno spostamento di un mese e mezzo, anche per risolvere i problemi produttivi. Figurarsi se io non ho voglia di fare il mio programma. Mi hanno lasciato in una situazione di limbo. C’è una schizofrenia che non comprendo, se un programma si vuole si alza il telefono e i problemi si risolvono”.