Incendio al Belvedere di Lucera, Tutolo: “Una ferita per il territorio. Chi sa, denunci”

Incendio al Belvedere di Lucera, Tutolo: “Una ferita per il territorio. Chi sa, denunci”
Dichiarazione del consigliere regionale Antonio Tutolo (capogruppo di Per la Puglia)
L’incendio che domenica pomeriggio ha devastato la collina del Belvedere di Lucera è una ferita profonda per tutto il territorio della Capitanata. Ogni lucerino ha vissuto con dolore e apprensione quelle ore, vedendo le fiamme consumare il patrimonio verde, fatto di centinaia di piante, arbusti e alberi.
Non si tratta di un evento isolato. Ogni estate, Lucera si trova ad affrontare questa emergenza, vittima di delinquenti ignoti che, con il fuoco, cancellano anni di impegno e di sforzi volti alla tutela e alla valorizzazione del nostro territorio.
Sia come sindaco di Lucera, sia come consigliere regionale mi sono impegnato per rinverdire aree deturpate e reperire fondi necessari per risanare i versanti collinari. Vedere questo scempio, dopo tanti sforzi, spezza il cuore.
La gravità di questo disastro è resa ancora più paradossale da un fatto che non può passare inosservato: per domare le fiamme è stato necessario l’intervento di tre Canadair, che hanno dovuto attingere alla preziosa risorsa idrica della diga di Occhito. Trovo assurdo che, per rimediare a un atto così distruttivo, si sia dovuta sacrificare l’acqua vitale per i nostri campi e per le necessità del territorio. Perché se è vero che – come hanno ripetuto anche ieri i vertici di Aqp – “ogni goccia conta”, allora è un danno enorme che si aggiunge a un altro danno.
Una situazione insostenibile che merita una reazione immediata e concreta da parte di tutti: le istituzioni, la politica, le forze dell’ordine e i cittadini devono reagire con vigore.
Voglio esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che, con grande senso di responsabilità, hanno lavorato volontariamente per domare le fiamme. Il loro impegno è stato fondamentale per contenere i danni e proteggere ciò che resta del nostro territorio.
Non possiamo più accettare questa violenza sul nostro patrimonio naturale, né tollerare di assistere inerti a questa distruzione sistematica. Per rispetto alla nostra terra, al lavoro svolto per la piantumazione e al futuro che vogliamo garantire ai nostri figli, è necessario un segnale forte. L’indignazione generale non deve essere confinata ai social, ma è necessario che ciascuno, per le proprie competenze e capacità, contribuisca attivamente a creare una rete di vigilanza e protezione, perché la difesa del nostro paesaggio parte da ognuno di noi.
Chiunque abbia visto qualcosa di sospetto o abbia informazioni utili, non esiti a denunciarlo alle autorità. Solo con la collaborazione di tutti possiamo fermare questa distruzione.