In memoria di Nicola Ruocco

In memoria di Nicola Ruocco
Ci sono compagni di strada che non si dimenticano. Persone con cui si è condiviso più del lavoro: una visione, un’etica, un’idea alta e sobria di cosa significhi servire lo Stato.
Nicola Ruocco era uno di questi. Ad un mese dalla sua scomparsa, il mio pensiero va al ricordo profondo di un uomo perbene, di un amico leale, di un professionista che ha fatto dell’onestà e della serietà la cifra del suo agire quotidiano.
Ex direttore dell’Ufficio Imposte Dirette di Manfredonia e Foggia negli anni ’70 e ’80, per me è stato come un secondo padre avendomi supportato in tutto.
In questi giorni ho pensato al nostro primo incontro.
Durante l’estate del 1976, passeggiando per Corso Manfredi, un amico in comune me lo presentò e gli dissi che ero funzionario dell’Ufficio Imposte Dirette di Lucera dove avevamo già liquidato l’80% delle dichiarazioni presentate. Fu così che ci confrontammosu alcuni aspetti del nostro lavoro. Il giorno dopo chiamò il direttore Regionale mettendolo a conoscenza di questo risultato e chiedendogli il mio trasferimento a Manfredonia, cosa che avvenne in pochissimi giorni. Da quel momento cominciò il nostro sodalizio che impresse tutta la mia carriera.
Nei sei anni in cui sono stato il suo vice, in pratica abbiamo condiviso quasi tutto. Lui confermò in me i valori che già ci accomunavano riguardo al nostro delicato mestiere nella direzione di un ufficio di non facile gestione. Potenziò in me i cinque comportamenti che un ruolo come il nostro dovrebbe avere: comprensione, collaborazione, tolleranza, moderazione e determinazione. In pratica abbiamo sempre scelto la via più difficile: quella della coerenza, della correttezza, del rispetto delle regole. In un contesto non sempre semplice, ci siamo sostenuti con uno sguardo d’intesa e poche parole: bastava sapere che l’altro c’era, saldo nei suoi principi.
Lui per primo e io subito dopo di lui. Durante la nostra direzione, non è mai stato fatto un richiamo scritto o punizione ai collaboratori, ci siamo limitati ai richiami verbali e ai consigli per evitare errori.
Grazie alla nostra politica sugli avvisi di accertamento, in conformità ai principi della normativa fiscale fondata sulla capacità contributiva, l’Ufficio di Manfredonia raggiungeva i risultati migliori in Regione Puglia per rendimento nel recupero di evasione fiscale.
Il 27 gennaio 1982, in un normale giorno di lavoro, usciidall’ufficio per ritirare un vassoio di dolci da portare a casa per festeggiare il 1° compleanno di mia figlia Libera.
Al ritorno i colleghi mi hanno comunicato che ero diventato il nuovo direttore perché Nicola Ruocco era stato chiamato a dirigere l’ufficio di Foggia, dove si era avviato da poco. Qualche giorno dopo venni a sapere che lui accettò l’incarico a condizione che a Manfredonia ci fosse una continuità con il suo operato nominando me come direttore.
Per me fu un immenso orgoglio, considerata la stima che riversavo in quel professionista che tanto ammiravo.
Cominciò così un nuovo percorso per noi due, durante il quale abbiamo intessuto, con tutti i professionisti del campo, rapporti di importante collaborazione che ci portarono a ottenere numerosi risultati positivi nella lotta alla vera evasione fiscale e a riportare in tempi brevi il denaro nelle casse dello Stato.
La nostra onestà fu il filo conduttore di quella collaborazione, visibile ad occhio nudo da parte di tutti coloro che si interfacciavano con noi. Motivo per cui nessuno si permise di farci proposte oscene!
La fermezza, quella vera, fatta non di durezza, ma di coerenza e coraggio civile, era la sua cifra umana e professionale. Non ha mai ceduto alla tentazione del compromesso facile, né si è mai voltato dall’altra parte. Era uno di quelli che sceglievano il giusto anche quando, apparentemente, non conveniva.
Lavorare accanto a lui è stato un privilegio. Perché condividevamo un modo di intendere il servizio allo Stato come dovere morale, come restituzione, come testimonianza. Sapevamo che il nostro compito non era apparire, ma garantire: equità, trasparenza, fiducia nelle istituzioni.
Nel suo stile essenziale, asciutto, c’era tutta la forza dei giusti. Di quelli che non hanno bisogno di alzare la voce per essere ascoltati. Di quelli che parlano con la vita, non con i proclami.
La sua scomparsa mi colpisce nel profondo. Ho perso un collega, certo. Ma soprattutto un uomo la cui presenza ha reso migliore il mio lavoro e più forte la mia fiducia nei valori in cui abbiamo creduto insieme.
Alla sua famiglia va il mio pensiero più affettuoso, e la mia riconoscenza per averci donato una persona così autentica.
A lui, il mio saluto più sincero. E la promessa che i valori che abbiamo condiviso continueranno a essere sempre la mia bussola, quella da regalare alle giovani generazioni.
Grazie Nicola!
FABIO SCIRPOLI
Fabio Scirpoli, per 16 anni Direttore dell’Ufficio Imposte Dirette di Manfredonia è stato anche il primo Direttore dell’Agenzia delle Entrate provinciale di Foggia.
Ha rivestito anche ruoli nella politica locale quali Assessore al Bilancio e Cultura del Comune di Mattinata, Consigliere comunale, militante di partito, segretario cittadino e dirigente provinciale
della Margherita.
Oggi è pensionato e scrive libri e poesie.