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Ardita: “Impagnatiello tra dieci anni già libero: con la riforma Cartabia si può”

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Sull’omicidio di Giulia Tramontano, la donna uccisa nel milanese sabato 27 maggio dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, questa mattina sulle pagine del Fatto Quotidiano è intervenuto Sebastiano Ardita, magistrato, ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura e attualmente procuratore aggiunto di Catania. Impagnatiello, secondo Ardita, potrebbe uscire dal carcere fra dieci anni grazie alla riforma Cartabia. 

“La riforma prevede che sin da l primo atto l’indagato deve essere informato della facoltà di poter accedere a percorsi di giustizia riparativa. Dal momento che la giustizia riparativa è una cosa seria e presupporrebbe una elaborazione della propria condotta, oltreché della certezza della responsabilità penale, ritengo che sia improponibile che immediatamente dopo l’arresto si possano avviare questi percorsi, anche per rispetto delle vittime e dei reati. È offensivo, oltreché pericoloso, che un indagato per violenza sessuale o per omicidio, possa chiedere di incontrare la vittima o i parenti ancora prima del processo”.

Impagnatiello, indagato per l’omicidio con le aggravanti (ma senza la premeditazione), per il procurato aborto e per l’occultamento di cadavere, secondo Ardita potrebbe uscire dal carcere fra dieci anni. “Se sarà condannato e avrà attenuanti per la confessione o per il beneficio per il percorso della giustizia riparativa, fra liberazione anticipata e misure alternative o libertà condizionale, potrebbe uscire dal carcere dopo una decina di anni, come è già accaduto agli altri”. 

Questa mattina, sempre a Milano, si svolgerà l’autopsia sul cadavere della povera Giulia. Gli investigatori, che hanno quasi escluso ogni complicità (di altre persone o della mamma di Impagnatiello), vogliono capire com’è morta Giulia, quando e se Impagnatiello si è accanito anche sulla pancia di Giulia e su suo figlio. Al momento, anche dall’analisi degli schizzi di sangue, si ipotizza che la donna sia stata aggredita alle spalle, bloccata con un braccio e colpita con un fendente rapido dalla gola. 

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