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Impagnatiello era chiamato il lurido: “Rubava i soldi dalla cassa del bar”

Dopo la condanna di sua madre, che l’ha definito un mostro, il profilo di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso Giulia Tramontano sabato scorso, si arricchisce sempre di più di testimonianze, dettagli, elementi che inquadrano molto bene il personaggio problematico. Oggi, su La Stampa, nuovi dettagli inquietanti. 

Innanzitutto, la rabbia di Giulia. Era arrivata a Milano per una nuova vita e, invece, ha trovato la morte. Pochi giorni prima del suo tragico finale, Giulia aveva scritto a una sua amica: “Mi ha rovinato la vita. Ora devo tornare giù, in Campania, dopo tutti i sacrifici che ho fatto per venire qui”. Per Giulia l’incontro con Alessandro, che definiva un arrogantello circondato sempre da donne, si era rivelato un fatale appuntamento con problemi, guai e, non avrebbe mai immaginato, un appuntamento tragico con la morte. 

Alessandro, barman in un centro molto rinomato delle vie milanesi della moda e del lusso, anche sul luogo di lavoro era considerato “un lurido”. “Uno di quelli di cui non ti puoi fidare”, ha detto l’amante di Impagnatiello (e anche collega) a Giulia poche ore prima della sua morte. “Il barman del lusso? Macché. Sai come l’hanno soprannominato a lavoro? Il lurido. Sì, il lurido. Era molto visto male sul lavoro. I colleghi le avevano confidato che in passato era stato sospeso per aver rubato dei soldi”. 

Un uomo dalle mille facce, narciso e manipolatore come lo definiscono gli atti delle indagini di chi lo ha interrogato. In quei momenti non ha versato mai una lacrima, mai un segno di pentimento, né per Giulia e né per il suo bambino. “Con la ex erano rimasti in ottimi rapport per il bene del figlio. Ma anche lei ne aveva dovute sopportare tante. Bugie, tradimenti, fino a tre anni fa, quando si sono lasciati”. 

Nell’ultima giornata di vita, Giulia aveva scoperto i tradimenti di Alessandro. Poco prima di andare incontro alla sua fine, aveva scritto proprio a lui questi messaggi: “Ti amo… wow. Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora. Che gran pezzo di merda che non sei altro. Quella è casa mia e tu non devi farci entrare nessuno. Hai capito? Quanto fai schifo alla razza umana. Hai fallito nella vita. Due figli con due madri diverse. Che tu possa affogare nella merda che ti crei da solo. Sto tornando a casa. Fatti trovare”. 

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