Fazio contro la Rai: “I nostri social impropriamente oscurati. Attendiamo la restituzione”

Fabio Fazio va allo scontro e accusa direttamente la Rai. Dopo giorni di frecciatine indirette, il conduttore di “Che tempo che fa”, che dal 18 ottobre 2023 andrà in onda sul Canale Nove, ha pubblicato un video sui suoi social per polemizzare contro la decisione della Rai di privare il programma dei suoi seguitissimi social e, inoltre, di oscurare alcuni dei social (Twitter e Instagram, in primis).

“Come avrete visto, i profili social di Che Tempo Che fa non sono attivi, anzi alcuni sono stati impropriamente oscurati, addirittura. Siamo in attesa che ci vengano restituiti. Quello che è accaduto non ha alcuna ragione. Non dà alcun vantaggio, peraltro, a chi lo ha fatto. Nel caso non dovessimo rientrarne in possesso, ne apriremo naturalmente di nuovi e ve ne daremo notizia. Fa piacere, infine, che improvvisamente tengano, un po’ tardivamente, a Che tempo che fa. Per certi versi ha un che di positivo”.

Per Fazio, dunque, la scelta della Rai sarebbe una ripicca immotivata. Privare il programma dei suoi seguitissimi social è sicuramente un problema per il gruppo di Fazio che, se non riuscirà a riprendere i suoi vecchi social, dovrà crearne di nuovi e ritrovare i tanti telespettatori che seguivano il programma sulle piattaforme online. Il lavoro non sarà semplicissimo: Che tempo che fa, infatti, era il brand Rai più forte sui social media. In una stagione, infatti, il programma garantiva oltre 40mila interazioni, un numero davvero sorprendente.

Dopo il divorzio non serenissimo con il servizio pubblico, la Rai avrebbe deciso di non concedere l’utilizzo dei social per la trasmissione che andrà in onda sul canale Nove. TvBlog, però, parla anche di una trattativa andata male fra la società che produce la trasmissione, l’Officina, e la Rai. Fazio avrebbe offerto 20 o 30mila euro per prendere in gestione gli account, ma dalla Rai la risposta è stata negativa. Anzi, risposta di chiusura: a Fazio e ai seguitissimi social della sua trasmissione.