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‘Frammenti di memoria’: tra spettacolo e commemorazione

In un periodo complesso e complicato come quello odierno, la fiamma della cultura resta accesa a Manfredonia anche con l’instancabile impegno del “Museo Storico dei Pompieri e della Croce Rossa Italiana” e del suo fondatore Michele Guerra. Proprio nella più grande ed inedita collezione al mondo di questo genere (oltre 3000 i pezzi originali presenti suddivisi in tre padiglioni), venerdì sera, in occasione del 19° anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, è andato in scena con successo “Frammenti di Memoria”, una serata che ha visto il suo momento clou nel concerto de “I Solisti Appuli”, preceduto da una conferenza sulla memoria storica dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa italiana ed una visita guidata al Museo. La serata (sostenuta dall’On. Antonio Tasso, che ha accolto l’appello accorato da parte del fondatore Michele Guerra) magistralmente condotta da Luciano Guerra, è trascorsa piacevolmente fra arie di operetta, brani famosissimi di Morricone, evergreen del repertorio italiano. Veri e propri frammenti di memoria, come l’evocativo titolo dato alla serata, annunciava. Il concerto dell’ensemble musicale “I Solisti Appuli” ha visto la straordinaria partecipazione del Maestro violinista S. Ten. Marco Misciagna della Banda Musicale del Centro Mobilitazione Meridionale – Bari- del Corpo Militare della CRI ad accompagnare le incantevoli e coinvolgenti voci del Soprano Antonella Tegliafilo e del Tenore Paolo Spagnuolo.

La serata ha preso il via con la commemorazione di un evento tra i più drammatici della storia dell’umanità, l’attentato alle Torri Gemelle di New York, uno dei simboli della Grande Mela – avvenuto l’11 settembre di 19 anni fa – e le quasi tremila vittime civili tra cui 343 “fireman”: quasi lo stesso numero di pompieri scomparsi in un intero secolo in tutti gli Stati Uniti d’America..
Toccante ed appassionante il testo di Michele Guerra, letto in apertura di serata:
“Mancano pochi minuti alle 9 quando l’allarme suona contemporaneamente in molte caserme del distretto federale di New York. Ai centralini arrivano messaggi da tutte le direzioni; i Vigili del Fuoco sono tesi: qualcosa di molto grave stava accadendo. Qualcuno parla di un aereo, qualcun altro cita le torri del World Trade Center. I pompieri in servizio si precipitano lungo le scale, mentre quelli che hanno appena smontato e che stanno per lasciare la caserma tornano indietro di corsa, afferrano la tenuta da intervento e la indossano direttamente sopra gli abiti civili. I camion partono a tutta velocità con a bordo una decina di pompieri mentre di norma ne portano solo cinque o sei. Niente si fa come al solito. Il motivo della partenza si diffonde come un’onda di marea in tutte le caserme: codice 1076. Significa che c’è un incendio in un grattacielo. E poi si apprendono i dettagli: un aereo ha appena colpito la Torre Nord del World Trade Center.

Niente lasciava presagire che nel giro di pochi minuti il mondo intero sarebbe precipitato in una nuova era, che New York sarebbe diventata l’epicentro di un evento sconvolgente che avrebbe lasciato col fiato sospeso il mondo intero, e che i pompieri della città sarebbero diventati degli eroi per tutti gli Stati Uniti.
Mai nella storia del distretto federale di New York la lista dei morti in azione è stata così lunga come quella stilata all’indomani dell’11 settembre 2001. Prima di quella data, in oltre due secoli di vita, questo corpo aveva avuto in tutto 783 perdite. Nel giro di pochi minuti, in quell’infausto giorno, i morti caduti in servizio furono quasi tanti quanti ne aveva avuti in due interi secoli e purtroppo, alla fine il tragico conteggio, infatti, i caduti furono 343 (il capo del corpo, il cappellano, 14 capi battaglione, 17 capitani, 46 tenenti, 264 firefighters). Anno dopo anno, l’impressionante lista delle perdite subite dai vigili del fuoco, che parteciparono al salvataggio delle persone intrappolate nelle Torri Gemelle, continua ad allungarsi a causa di malattie riconducibili al crollo delle Twin Towers. Nel momento culminante dell’intervento furono impiegati più di 200 mezzi e 1000 pompieri. Oltre 90 veicoli andarono distrutti.
Sono trascorsi 19 anni ma il ricordo del crollo delle Torri Gemelle è ancora forte, in particolare per i Vigili del Fuoco che operarono in condizioni estreme sapendo che in molti non ce l’avrebbero fatta.
Erano già chiamati “The Bravest”, ” i più coraggiosi”, ma dopo l’11 settembre 2001 i pompieri di New York, agli occhi di tutto il mondo, sono diventati dei veri eroi”.

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Redazione

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