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Ergastolo per Cospito, lo chiede la Procura di Torino. La sentenza il 26 giugno

Per Cospito l’ergastolo: è questa la richiesta della Procura generale di Torino. Nonostante la Corte costituzionale aveva dichiarato che è incostituzionale non riconoscere le attenuanti, ieri alla ripresa del processo d’appello bis per Cospito, la procura di Torino ha chiesto l’ergastolo per le azioni di presunta organizzazione terroristica Fai-Fri. Cospito, che nell’ultimo anno ha fatto un duro sciopero della fame (poi interrotto), è intervenuto dal carcere di Sassari e ha criticato il regime del 41 BIS e ha citato i detenuti morti quest’anno in carcere, sottolineando di sentirsi in qualche modo responsabile della scelta di due detenuti di fare lo sciopero della fame seguendo il suo precedente. 

“La mia vincenda processuale è stata usata come una sorta di clava da una parte politica, il governo, contro un’altra parte politica, la cosiddetta opposizione. Il mio trasferimento da una sezione all’altra in previsione dell’arrivo dei parlamentari del Pd è un esempio lampante di come il 41 bis sia stato strumentalizzato a fini politici”, ha dichiarato Cospito. 

Cospito, che è imputato per due ordini ad alto potenziale piazzati dentro i cassonetti vicino ad uno degli ingressi della Scuola, era stato prima condannato a vent’anni, ma poi la Cassazione aveva rivisto il reato come strage politica, dunque punita con l’ergastolo. “Sono stato usato per mettere il bavaglio a una generazione di mafiosi che lo Stato ha usato e poi tradito rinchiudendoli qui sino alla morte per tappare la loro bocca ed evitare che emergano i segreti oscuri della Repubblica”.

La sentenza sarà emessa il 26 giugno. La Consulta aveva chiesto di pronunciarsi sul principio di proporzionalità della pena e della sua finalità rieducativa, ma i magistrati di Torino ieri hanno comunque chiesto l’ergastolo per Cospito. A fine mese si capirà la decisione presa in maniera definitiva. 

Cospito non merita sconti” ha detto il pg Saluzzo, sottolineando che se l’attentato a Fossano non ebbe “l’effetto voluto, che era colpire un numero indeterminato di carabinieri, fu solo per un caso”. “La Corte costituzionale ha aperto la strada alla possibilità di bilanciare attenuanti e aggravanti anche per il reato di strage politica. Ma nessuno di noi è obbligato a praticare sconti che non siano dovuti. E Cospito non merita nulla”. 

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