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Energas, e il ministero della Difesa?

E’ capitato, nel passato, che il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, precorresse i tempi e giungesse prima di altri a notare dettagli e a porsi domande che erano sfuggite ai più. Sorprende, quindi, ma nemmeno troppo, che sia accaduto ancora e, in questo caso, al riguardo della richiesta d’autorizzazione, da parte dell’Energas, per l’insediamento di uno stabilimento nel territorio di Manfredonia.

E’ successo, infatti, che il sottosegretario Domenico Rossi sia stato interrogato, in Commissione Difesa della Camera, sull’iter procedurale in corso e che abbia risposto:“L’Aeronautica Militare, ad oggi, non è stata coinvolta nel processo di valutazione d’impatto ambientale, tantomeno ha mai ricevuto alcun documento nell’ambito dei procedimenti autorizzativi”. Giusto, ma se è vero che il Ministero della Difesa non è stato coinvolto nei diversi procedimenti di valutazione dagli enti nazionali preposti, è altrettanto vero che il sindaco Riccardi ha sottolineato in più circostanze l’importanza di acquisire anche il suo parere per via dell’ubicazione dell’aeroporto di Amendola, proprio a ridosso dell’area in cui Energas chiede di realizzare il suo impianto.

Nella Conferenza di servizi svoltasi al MiSe, il 22 ottobre 2015, era stato messo a verbale che Il Comune ritiene necessario convocare nelle prossime conferenze dei servizi il Ministero della Difesa 3^ Regione Aerea, Autorità di Bacino e la Struttura Sismica della Provincia di Foggia” e che “Il responsabile del procedimento dichiara a tale riguardo che verranno valutate le richieste del Comune”. C’è di più, però, visto che il 28 ottobre 2015, fu proprio Riccardi a prendersi la briga, per modo di dire, di contattare il Ministero della Difesa e la 3^ Regione Aerea, con posta certificata, per chiedere loro “se l’intervento in via di approvazione necessiti di parere e/o autorizzazione, nel rispetto della normativa in materia di impianti militari”.

Avevo segnalato al Ministero della Difesa ed alla 3^ Regione Aerea, che era in corso il procedimento per il rilascio dell’Autorizzazione Unica – spiega il sindaco Angelo Riccardi – per il deposito costiero di GPL. Avevo, inoltre, spiegato quali fossero le ragioni per le quali ritenevo, e continuo ad esserne convinto, che fosse necessario che si attivassero nelle opportune sedi: un deposito di stoccaggio che interesserebbe una superficie di circa 180 chilometri quadrati, con dodici serbatoi per un totale di sessantamila metri cubi l’uno; l’inidoneità del molo A5 del porto industriale, deputato all’attracco della navi gasiere, per questioni funzionali e di sicurezza; il gasdotto che si estenderebbe per metà dal deposito alla spiaggia di Siponto su terraferma e per la restante metà sviluppandosi sul fondale marino; il raccordo ferroviario nella vicina Frattarolo, a binario unico, che unirebbe il deposito alla rete ferroviaria”.

“Sono tante le criticità che sollevai e mi duole sapere – aggiunge Riccardi – che gli enti nazionali preposti al procedimento di valutazione dell’impianto non abbiamo chiesto anche il parere al Ministro della Difesa. Se penso a quanto sia importante per noi tutti essere ascoltati in questa opposizione civile, ferma e fondata, e, poi, penso all’apparente fretta con cui pare che si voglia concludere il percorso autorizzativo a favore dell’Energas, raddoppio le energie e non mi fermo. C’è ancora tempo e modo perché nella prossima Conferenza di servizi venga convocato anche il Ministero della Difesa per il parere dell’Aeronautica. E, in ogni caso, l’Amministrazione comunale di Manfredonia non consentirà mai attività produttive che siano nocive o che mettano a rischio l’incolumità delle persone”, la conclusione del sindaco.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia

 

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