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Crisi sarà. Conte conferma: “Non parteciperemo al voto”. Salvini, Berlusconi, Meloni, Letta: si vada al voto

La crisi, oramai, sembra essere a un passo. Domani al Senato, come ha confermato Conte, i grillini non voteranno la fiducia al decreto aiuti. Il consiglio nazionale grillino, dunque, ha deciso di far uscire i senatori dall’aula di Palazzo Madama al momento del voto. La decisione, dopo un pomeriggio molto infuocato fra le chiamate di Draghi a Conte, porterebbe il governo sul filo del rasoio, dunque a due passi da una crisi in piena estate. 

Pochi minuti fa, in una conferenza stampa in diretta, l’ex premier Giuseppe Conte ha spiegato la scelta del MoVimento. “Il M5s è l’unica forza politica che incalza il governo sulla crisi in corso. Dobbiamo affrontare la realtà scomoda che vivono i cittadini”. E poi: “Siamo disponibili a dare il nostro contributo al premier Draghi. Non siamo però disponibili a concedere cambiali in bianco”. 

L’ex premier, che ha dichiarato che non permetterà la cancellazione del reddito di cittadinanza, ha spiegato che la loro partecipazione al voto è dettata unicamente da questioni tematiche. “Alla camera abbiamo espresso la fiducia ma non abbiamo partecipato al voto finale, perché c’era un voto disgiunto. Domani, che non c’è la possibilità di fare un voto disgiunto, non parteciperemo al voto al Senato sul Decreto Aiuti”.

Poi una stoccata a Di Maio, fuoriuscito pochi giorni fa con una grande scissione dal MoVimento. “Chi oggi lancia strali, deve interrogarsi se non sono stati loro i responsabili di questa situazione”. 

La crisi, alle porte di una nuova ondata covid e nel bel mezzo dell’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, porterebbe il Paese a un punto di non ritorno. Molti saranno i nodi, amministrativi e politici, che verranno a galla se lo strappo diventerà definitivo. Se crisi sarà, infatti, non ci dovrebbe essere un Draghi bis, ma si andrà subito al voto. Nel MoVimento di Beppe Grillo troppi picconatori vogliono uscire dal Governo, ritornare a battagliare per strada, nel tentativo di recuperare qualche consenso perduto.

Anche gli altri leader governisti, oltre a Giorgia Meloni che auspica questo scenario da mesi, hanno parlato di urne. Dopo Silvio Berlusconi che ha chiesto urne già nei giorni scorsi, Matteo Salvini poco fa ha dichiarato: “Se i 5s non votano il decreto, allora fine, parola agli italiani. Si va alle urne”. Anche Enrico Letta, che dal PD parla ancora di responsabilità di tutti, ha sventolato il pericolo delle urne. “Se il governo cade si va al voto, è nelle cose, non lo diciamo noi per ripicca nei confronti dei 5 stelle, lo hanno detto anche Salvini e Berlusconi”. Chiude il coro la stessa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in cima ai sondaggi. “Tutti a casa! Elezioni subito!“.

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