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Chi l’avrebbe mai pensato che sarebbe tornato il barra porte

 E’ tornato l’untore col naso a becco lungo tutto di nero , che varca gli archi della città che scomodamente vive, nel disagio e nel terrore del contagio della peste moderna,dell’altro oggi,componente d’esinanirsi. Di nero grigiastro, gironzola nel notturno – mondo del sottofondo nascosto apparente respiro tolto e dal ragionamento monco.


Ora si ragiona di sbandamento del periodo più insipido che non sa di nulla, che non porta luce ,ma solo unto di olio di balena dall’ombra scura… che attanaglia la nostra vita.

La gente passa le giornate, queste giornate sottolineando all’insegna del non sapere, di attesa, nella confusione e terrorizzata … perché oramai nella nostra città sono ritornati i segna morte, figli dell’untore lunula, che osteggia, costeggia, ossia padroneggia negli archi dei palazzi del paese, l’untore sta iniziando a barrare le porte con un segno a x di nero come il nero rappresenta l’azione del moto giornaliero.

Dove si è visto mai, in questi tempi odierni,assurdo minimamente a pensarci.


E’ tornata la paura di uscire.Ma non si vede mai nessuno, nella realtà concreta – magari ci scherziamo su …ma nessuno fa ancora niente – solo lunghe omertose – attese e discorsi di mezze misure ….e non si vede mai nessuno. Non ci resta che piangere, negli ultimi casi di ieri e stamani … se tutto va bene siamo rovinati…siamo sempre i soliti poco capaci – ad affrontare problemi a portata della nostra intelligenza.

Di Claudio Castriotta

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Redazione

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