Castriotta: “Da nastri d’argento ad alluminio corroso”
Manfredonia – Li chiamavano i cosiddetti “NASTRI d’argento”, perchè luccicavano al mare e luccicano ancora – con la luce del mattino – alcuni diventati oro. Quando ci si fermava a guardarli – nel Bacino Alti Fondali – sembravano di un argento puro, ora smorto, di un alluminio corroso e fatiscente e da rottame.
Questa specie di lungo serpente italiano molto arrugginito, necessario constatarne le attuali condizioni, valutando una possibile ristrutturazione al più presto per una dignità di vita sociale.
Il processo Nastri d’oro, dalla costruzione dei nastri trasportatori del porto di Manfredonia, fece luce dunque al tempo sulla tangentopoli determinatasi negli ambienti politici della Capitanata. I pm foggiani iniziarono a indagare nel 1992, per poi procedere con gli arresti nell’anno successivo. Nel maggio del 1996 avvenne in seguito l’udienza preliminare con il rinvio a giudizio di diciotto persone, due delle quali morte durante il processo. In quest’ era moderna vi prego di intervenire perché è un degrado allucinante.
Di Claudio Castriotta