Carlo Conti svela il suo segreto: “Salvato da due donne”
Il conduttore toscano racconta i momenti più difficili e le sue rinascite: dal dolore per il padre perso da bambino alla nascita del figlio.

Carlo Conti è da decenni sinonimo di leggerezza, di spettacolo elegante, di programmi che sanno far sorridere il pubblico. Ma dietro quel volto sempre sereno, capace di reggere la tensione di palchi come quello di Sanremo, si nasconde una storia privata fatta di sacrifici, cadute e rinascite. Una storia che affonda le radici in una Firenze semplice e popolare, dove un bambino cresce senza il padre, ma con una madre premurosa, che si adopera con fatica, affinché al figlio non manchi nulla. A raccontarlo è stato lo stesso conduttore sulle pagine di Grand Hotel, aprendo il cuore come raramente accade a chi vive di televisione.
Carlo Conti dietro le quinte: l’uomo oltre il sorriso in TV
Il padre di Conti morì quando Carlo aveva solo diciotto mesi. Un colpo durissimo per la madre Lolette, che improvvisamente si trovò sola con un bimbo da crescere e nessuna sicurezza economica. Ma fu proprio in quel momento che entrò in gioco la fede. Lolette, tornando a casa dal funerale, trovò nella cassetta delle lettere cinquecento lire. Era convinta che fosse stato un dono di Santa Rita, la santa delle cause impossibili, e da quell’episodio trasse la forza di non crollare. Per lui, due sono state infatti le donne che lo hanno aiutato ad andare avanti: Lolette e la stessa Santa Rita da Cascia. Quest’ultima, a detta di Conti, avrebbe aiutato Lolette a non arrendersi dopo il lutto. Sua mamma è stato tutto per il conduttore Rai: madre, padre, sostegno morale ed economico. Si rimboccava le maniche con umiltà, senza mai lamentarsi. Lavorava di giorno come commessa e la notte, se serviva, correva a fare turni in ospedale, poiché aveva il diploma da ostetrica. Lolette è stata per Carlo anche una maestra di vita: «Lei mi ha insegnato a prestare attenzione a chi aveva meno di noi». Eppure, la mancanza del padre si faceva sentire, soprattutto nei momenti in cui guardava gli altri bambini accompagnati a scuola o alle prime partite di calcio. La musica diventò presto un rifugio. Carlo iniziò a lavorare come dj nei locali e a lavorare anche in qualche radio. Una passione per la musica e per lo spettacolo che pian piano stava divenendo un lavoro, aprendo al giovane Carlo le porte a un futuro diverso. La svolta arrivò quando la Rai lo scelse per i primi programmi televisivi. Da lì, il successo fu rapido: Discoring, Miss Italia, Fantastico, fino a Sanremo e ai format che hanno scritto la sua carriera, da I Migliori Anni a Tale e Quale Show. Ma, anche nei momenti di massimo trionfo, Conti non dimenticava mai da dove fosse partito. Ogni applauso era un tributo a quella madre che gli aveva insegnato a non arrendersi. Accanto al ricordo di Lolette e alla sua fede, c’è però un altro grande capitolo nella vita del conduttore: la famiglia che ha costruito da adulto. Il matrimonio con Francesca Vaccaro, celebrato dodici anni fa, ha portato nella sua vita un equilibrio nuovo. A lei deve la felicità di avere una famiglia che ha semre desiderato. Carlo non nasconde di avere un rituale speciale: «A Francesca porto sempre il caffè a letto». Un gesto che per lui racchiude la gratitudine di chi ha trovato accanto una compagna capace di sostenerlo e completarlo. Poi è arrivato Matteo, oggi undicenne, e Conti con lui fa le stesse cose che avrebbe voluto fare assieme al suo defunto papà. Lo accompagna a pescare, gioca con lui, lo guida con discrezione. Non ci ha pensato due volte a lasciare la conduzione de L’Eredità, rinunciando a un programma di grande successo pur di avere più tempo per dedicarsi alla famiglia. Il filo rosso che lega tutta la vita di Carlo Conti sembra essere lo stesso: trasformare il dolore in forza, la perdita in rinascita, la difficoltà in occasione. Così ha fatto sua madre, così ha imparato a fare lui stesso. Ancora oggi, quando il conduttore entra in uno studio televisivo o sale su un palco importante, porta dentro di sé due presenze invisibili: l’abbraccio di Lolette e la protezione di Santa Rita. E ogni tanto a Carlo capita di sognare la sua adorata mamma: «Nel sogno mia mamma ha sempre intorno ai cinquant’anni, è contenta, la trovo serena». Dietro l’immagine del professionista impeccabile, Carlo Conti rivela dunque un’anima profondamente segnata dagli affetti e dalla spiritualità. È questa combinazione a renderlo unico: un uomo che ha imparato a sorridere anche nei momenti più difficili e che oggi, con la sua famiglia accanto, può dire di aver vinto la sfida più importante. Perché i veri successi non sono i palinsesti, ma gli amori che resistono al tempo.
