Quattordicenni aggrediscono una coetanea e pubblicano il video dell’aggressione sui social
Mercoledì 24 gennaio, a Padova, tre quattordicenni aggrediscono una coetanea e pubblicano il video dell’aggressione sui social.
L’ennesimo episodio di bullismo, ma questa volta non si tratta di una baby gang. A Padova tre ragazzine di quattordici anni hanno pestato una loro coetanea fuori da scuola. L’atto di violenza è stato ripreso con i cellulari e il video è andato a finire direttamente in rete. A diffondere le immagini dell’aggressione le stesse ragazze, dalle quali sono state esibite come motivo di vanto. Il padre della vittima ha sporto denuncia. I carabinieri hanno identificato e segnalato al Tribunale dei Minori le ragazzine.
I motivi dell’aggressione
L’hanno aspettata fuori dall’istituto che frequentava per vessarla. Una delle aggreditrici è un’ex compagna di scuola della vittima, le altre due amiche della prima. Da quanto si evince dal video pubblicato, una parola o una frase “di troppo” da parte della vittima sarebbe stata la causa dell’aggressione. Prima un ceffone in pieno volto, poi pugni e calci. Il video si sarebbe interrotto quando un passante le ha raggiunte per capire cosa stesse accadendo.
Bullismo e cyberbullismo come espressione di disagio
“Sono ragazze che hanno dei problemi e per questo vanno aiutate ma fanno anche fermate, per questo le ho denunciate” è quanto dichiarato dal padre della vittima. Il bullismo è un fenomeno sempre più frequente, soprattutto tra i più piccoli. Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children-HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti nelle ragazze che nei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 13 anni: gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze. Gli esperti associano Il fenomeno a problemi di salute del periodo adolescenziale. Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet definisce il bullismo “violenza contemporanea” e la iscrive a due aspetti: la mancanza di futuro- “la generazione attuale, infatti, vive in un’epoca in cui non è possibile guardare oltre” e l’indifferenza – “I ragazzi di oggi sono afoni: non comunicano. E così anche i loro genitori“. La prima vittima del bullismo è infatti il bullo stesso e l’atto di violenza è non è altro che espressione di disagio e frustrazione e sinonimo di debolezza.