Bufera su Pechino Express, Alessandra Demichelis choc: “I poveri brucino all’inferno”

Alessandra Demichelis, la concorrente di Pechino Express, si è resa protagonista di un’uscita choc che ha indignato l’Italia intera.

Alessandra Demichelis travolta dalle critiche prima di Pechino Express

Pechino Express non è ancora iniziato ma ha già tirato su di sé una valanga di critiche. Alessandra Demichelis sarà una delle protagoniste della nuova edizione in partenza da giovedì 9 marzo su Sky Uno. Nel corso delle ultime ore, l’avvocatessa di Torino ha pronunciato alcune parole alquanto discutibili. La concorrente ha dichiarato in un breve video su Instagram: “No, ragazzi, fa veramente schifo questa cosa. I poveri dovrebbero bruciare all’inferno”. Nel video in questione dato fine 2022, Alessandra parla con il suo amico Franco dell’ennesima serata in locali esclusivi. In esso, Franco ha esaltato la quantità di poveri presenti. Di qui, è arrivata la reazione lapidaria di Alessandra, che ha esclamato: “Chi ha esaltato la presenza dei poveri? Che schifo”

L’avvocatessa replica dopo le frasi agghiaccianti sui poveri

Alessandra Demichelis è al centro della bufera per aver pronunciato delle frasi agghiaccianti rivolte al ceto più sfortunato, i poveri. La concorrente di Pechino Express è conosciuta con il nome di Dclegalshow, le cui pagine Instagram sono piene di lusso. Secondo alcuni, Sky non avrebbe dovuto dare spazio ad una persona del genere definendola vuota e ingrata. Altri utenti, invece, hanno definito l’avvocatessa una persona povera di umanità.

Ad alimentare ancor di più le critiche, c’ha pensato lei stessa. Alessandra ha voluto replicare con un lungo video postato su Instagram dopo la bufera che l’ha travolta. Nel video, l’avvocatessa ha spiegato che non si riferiva ad un povero inteso nel senso economico ma un espressione di disprezzo nei confronti di quei soggetti che non possono nutrire dei sentimenti in nessuna persona. La donna ha precisato: “In quella diretta stavo parlando con il mio amico, spiegando che le avevano rigato la macchina in un parcheggio custodito e sotterraneo forse per invidia o noia”