Arriva la Barbie con la sindrome di Down. “Non bisogna sottovalutare il potere della rappresentazione”

Dopo più di sessant’anni, la Barbie diventa più inclusiva. La bambola più fashion e desiderata dalle bambine e dai bambini di tutto il mondo ha annunciato la produzione della prima Barbie con la sindrome di down. L’attenzione alla diversità da tempo è uno degli obiettivi dei design di Barbie che, negli scorsi anni, avevano già proposto una Barbie curvy e un Ken sulla sedia a rotelle.  

Ora, invece, arriva una Barbie con la sindrome di down che aiuterà a rappresentare ancora meglio il mondo che ci circonda. Il potere della rappresentazione e dell’inclusione è diventato sempre più centrale in questi ultimi anni e Barbie lo valorizza con una bambola che rappresenta le bambine e i bambini con la sindrome di Down e aiuta gli altri bambini a normalizzare una diversità che molto spesso viene accettata da piccoli con minori pregiudizi. 

“È stato un onore lavorare con il brand Barbie sulla bambola con la sindrome di Down. Questa Barbie ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione”, ha dichiarato Kandi Pickard, presidente della National Down Syndrome Society. 

La bambola, presto nei negozi di tutto il mondo, non sarà un oggetto da collezione, ma entrerà a tutti gli effetti nei prodotti più esposti dei negozi di giocattoli. In Italia la notizia ha entusiasmato Luca Trapanese, papà di Alba, bambina con la sindrome di Down. “Quando ci ha contattati Mattel ho subito ritenuto che il messaggio sociale fosse potente: per una bambina disabile riconoscersi in un giocattolo è molto importante. Lo è anche per chi non ha quella forma di disabilità o diversità, educa i bambini all’inclusione e alla convivenza della diversità con una certa consuetudine senza fare troppi giri di parole o spiegazioni. Alba si è riconosciuta immediatamente. Da qualche settimana l’abbiamo in anteprima e lei ci gioca e le piace moltissimo, la porta in giro e la fa vedere a tutti”, ha raccontato Trapanese a Wired.