Aree Interne. Campo: “I piccoli Comuni non devono diventare ospizi fatiscenti”

Aree Interne. Campo: “I piccoli Comuni non devono diventare ospizi fatiscenti”
Dichiarazione di Paolo Campo, presidente del gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale
I piccoli Comuni dell’Italia profonda come della Puglia collinare non possono e non devono diventare ospizi destinati alla fatiscenza circondati da cimiteri incolti.
È questo il destino a cui il Governo dichiara di volerli condannare mettendo nero su bianco, in un passaggio del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-27, che centinaia di comunità non hanno speranza di emergere dall’inverno demografico, dall’isolamento sociale, dall’impoverimento economico e, dunque, devono essere accompagnati verso il declino e l’invecchiamento.
È la formale certificazione della sostanziale inesistenza di una strategia finalizzata a includere buona parte dei 13 milioni di cittadini e delle circa 4.000 comunità che compongono le aree interne nei processi di crescita e sviluppo programmati con enorme e colpevole ritardo.
In aperta violazione dei principi costituzionali e con uno sbalorditivo disprezzo verso le marginalità territoriali e sociali, il Governo decide che un pezzo d’Italia non merita investimenti per incentivare la natalità, per favorire l’afflusso di nuovi cittadini, per promuovere innovative forme di impresa e occupazione, per arginare il dissesto idrogeologico, per diffondere servizi e reti ad alto contenuto digitale, per costruire connessioni materiali e virtuali tra le aree densamente urbanizzate e quelle che dispongono di spazi vitali.
Una resa inaccettabile, oltre che incomprensibile, fondata su calcoli e indici che nulla hanno a che fare con la nostra storia millenaria, con la nostra cultura sociale, con il nostro immaginario.
Il Governo Meloni e il centrodestra che lo sostiene non può cancellare un tratto così significativo della nostra identità.