Cronaca Italia

Andrea Sempio, gravi irregolarità nell’interrogatorio iniziale?

Andrea Sempio è attualmente indagato nelle nuove indagini per il delitto di Garlasco: le dichiarazioni dell'avvocato Antonio De Rensis.

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Durante un intervento a Morning News, l’avvocato Antonio De Rensis, che difende Alberto Stasi, è tornato a puntare l’attenzione su un passaggio cruciale delle indagini: il primo vero interrogatorio ad Andrea Sempio, oggi coinvolto nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi. De Rensis ha sottolineato come il colloquio formale con i carabinieri risalga al 4 ottobre 2008, data in cui Sempio venne ascoltato per circa quattro ore. Un incontro, questo, avvenuto oltre un anno dopo l’assassinio, avvenuto il 13 agosto 2007. Un primo contatto tra Sempio e gli inquirenti c’era già stato il 18 agosto 2007, ma si era trattato solo di un breve scambio in cui gli vennero chieste spiegazioni su alcune telefonate effettuate verso la casa dei Poggi nei giorni precedenti il delitto.

Andrea Sempio: l’interrogatorio iniziale

Nelle ultime settimane, l’interrogatorio di Andrea Sempio è tornato al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, sollevando nuovi interrogativi sulle modalità con cui venne condotto. Come spiega Il Corriere di Siena, nel medesimo arco temporale in cui Sempio veniva ascoltato dai carabinieri, risultano essere stati sentiti anche Alessandro Biasibetti e Mattia Capra, dettaglio che ha generato più di una perplessità. Non solo: secondo quanto emerso, durante quell’interrogatorio, Sempio avrebbe lasciato momentaneamente la caserma per tornare a casa, al fine di recuperare e consegnare agli investigatori il celebre scontrino del parcheggio, elemento considerato cruciale per dimostrare la sua assenza da Garlasco all’ora del delitto. Tuttavia, nei verbali ufficiali non vi sarebbe alcuna traccia di questo spostamento, una mancanza che, secondo la difesa di Stasi, potrebbe costituire un’anomalia rilevante nel quadro dell’inchiesta. Riguardo a questo argomento è tornato a parlare Antonio De Rensis, il quale ha affermato: “Tu presenti un verbale ininterrotto di 4 ore, allora stai sviando ciò che il Pubblico Ministero valuterà. È un atto grave. Basato su imperizia? Benissimo, ma grave”. Negli ultimi giorni, l’indagine sulla morte di Chiara Poggi è ulteriormente entrata nel vivo. Al momento si punta con forza su un profilo di DNA maschile ignoto rinvenuto su una garza prelevata dalla bocca della vittima. Se non dovesse trattarsi di contaminazione, potrebbe aprire alla pista di una terza persona non ancora identificata: il famigerato “ignoto 3”. Questo presunto ed oscuro personaggio è ora al centro di nuove attività investigative: gli esperti estrarranno impronte latenti da oggetti trovati nella spazzatura del luogo del delitto, con l’intento di risalire a eventuali soggetti finora invisibili all’indagine ufficiale. Inoltre, l’impronta 33, scoperta sulla parete della scala nella villetta di Garlasco, continua a far discutere: la difesa di Sempio sostiene che non contenga sangue né particolari papillari sufficienti e sarebbe invece il risultato di un contatto fisiologico, non attribuibile con certezza a Sempio. Per questo motivo, la traccia è stata esclusa dal maxi incidente probatorio, nonostante le opposizioni delle parti coinvolte. Parallelamente, i pm stanno procedendo a nuove analisi sulle impronte e tracce biologiche non esaminate nel 2007, ma al momento molte risultano non idonee a produrre profili riconducibili a Sempio, rafforzando la convinzione difensiva dell’assenza di prove certe. Infine, sempre recentemente, sono emerse tensioni sui media: ricordiamo l’intervento in tv sia del generale Luciano Garofano, consulente di Sempio, che ha denunciato di essere bersagliato da critiche ingiustificate, che dell’avvocata Angela Taccia, la quale ha ribadito l’innocenza dell’indagato. In particolare, Taccia ha minacciato di ritirarsi se dovessero emergere prove concrete della colpevolezza di Andrea. Le indagini, intanto, proseguono.

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