Eventi Capitanata

Macerie e ceramiche di Gaza nella Torre di Pietramontecorvino: la mostra di Salvatore Lovaglio

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Macerie e ceramiche di Gaza nella Torre di Pietramontecorvino: la mostra di Salvatore Lovaglio

L’artista ha riprodotto ex novo e musealizzato l’orrore e il tentativo di annichilire una civiltà

Iniziativa delle residenze artistiche che il Comune di Rocchetta ha portato anche in altri comuni

“L’urlo silenzioso” della Striscia martoriata nelle foto-installazioni nei borghi dei Monti Dauni

PIETRAMONTECORVINO (Fg) – Tutti abbiamo visto le immagini di Gaza, gli effetti devastanti delle migliaia di bombe sganciate sulla città che hanno ridotto tutto in macerie, causando morte e distruzione. Sotto quelle macerie, nei crateri aperti dalle deflagrazioni, sono finite anche le opere dei ceramisti palestinesi. Probabilmente vi rimarranno per centinaia di anni, cruda testimonianza dell’atroce potere distruttivo della guerra anche sulla cultura, i manufatti artigianali, le espressioni artistiche e culturali.  A Pietramontecorvino, in provincia di Foggia, l’artista Salvatore Lovaglio, con i suoi “Paesaggi inimmaginabili”, ha voluto ‘musealizzare’ l’annichilimento purtroppo ancora in atto nei territori palestinesi dedicando la sua mostra al popolo di Gaza, alla sua cultura, mettendo a confronto alcune ceramiche importate dalla Palestina con la riproduzione ex novo, frutto dell’immaginazione e dell’opera dello scultore, di ceramiche corrose e deturpate dal fuoco, ‘ferite’ dalla potenza distruttiva delle bombe, impregnate di cenere e bruciature.

La mostra è stata organizzata dal Comune di Rocchetta Sant’Antonio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Pietramontecorvino, nell’ambito delle residenze artistiche che hanno portato i laboratori d’arte di artisti quali Sergio Michilini, Salvatore Lovaglio e altri ancora a Rocchetta, Pietramontecorvino e altri comuni dei Mondi Dauni grazie ai progetti finanziati dal PNRR Linea Borghi destinati alla rigenerazione e promozione dei borghi delle aree interne.

La mostra sui “Paesaggi inimmaginabili”, oltre all’invenzione artistica delle ceramiche palestinesi sepolte da cenere e bombe, si è sviluppata attorno al concetto dell’inimmaginabile e, oltre ai ‘cocci’ bruciati dalla guerra, ha ospitato anche i dipinti realizzati dallo stesso Lovaglio, ‘paesaggi’ segnati dal rosso e dal nero, da colori, ombre e ‘ferite’ che segnano e diventano simbolo, significato, denuncia sociale e culturale. L’esposizione è stata ospitata all’interno della medievale Torre Normanna di Pietramontecorvino, fortificazione che domina lo splendido Palazzo Ducale nell’antico quartiere ultramillenario del borgo. Quasi a simboleggiare uno sguardo che, dallo sprofondo della guerra, torna altissimo a guardare e interrogare l’umanità e il suo orizzonte. “Ho pensato alla ciotola come elemento della cultura palestinese, non per sminuire la perdita di vite umane, ma allo scopo di rappresentare il tentativo di annullare la civiltà. La ciotola diventa un elemento simbolico dell’impotenza di fronte agli avvenimenti, a quanto accade di fronte ai nostri occhi”. La mostra è visitabile su prenotazione contattando la Pro Loco Pietramontecorvino al 351.6859320.

LE FOTO DI MAMO. “L’urlo silenzioso” di Gaza riecheggia anche nelle grandi fotografie del fotoreporter Alessio Mamo, scattate sulla Striscia da un aereo che ha lanciato cibo e medicinali lo scorso 5 agosto, pubblicate dal Guardian ed esposte in formato 2 metri per 3 nelle piazze di Pietramontecorvino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Castelnuovo della Daunia. L’iniziativa è promossa dal Foto Club Monti Dauni per una campagna di sensibilizzazione che, come spiegano gli organizzatori, su quanto è accaduto in Palestina, “lascia parlare le immagini”. La campagna s’intitola “Il mondo guarda a Gaza”. 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]