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Lombalgia e osteopatia – un approccio vincente del mal di schiena

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Il dolore lombare è molto comune e colpisce in maniera diffusa la popolazione, rappresentando non solo un dolore fisico, ma anche un ostacolo rilevante alla qualità della vita quotidiana.
Come suggerisce Luca Signorini, professionista specializzato in osteopatia a Cremona, il trattamento osteopatico è un lavoro di prevenzione e gestione del dolore tramite la medicina manuale che accompagna la persona verso l’autonomia fisica e funzionale per poter migliorare la qualità della vita.
Di seguito, vedremo insieme il legame tra lombalgia e osteopatia, illustrando come questo approccio di trattamento possa contribuire efficacemente al benessere e alla funzione della colonna vertebrale.

Cos’è la lombalgia: capire le origini del mal di schiena

La lombalgia, quindi ciò che viene definito comunemente “mal di schiena”, è un disturbo che può avere molteplici origini: stress fisico, traumi, postura e persino fattori psico-emotivi. Il trattamento osteopatico si afferma come approccio di trattamento per questi disturbi grazie alla sua capacità di valutare il corpo nella sua interezza e intervenire sull’aspetto funzionale.
Per comprendere la lombalgia è utile conoscere le strutture anatomiche e i processi fisiologici che caratterizzano la regione lombare. La colonna vertebrale lombare è composta da cinque vertebre denominate progressivamente in senso cranio-caudale (dall’alto in basso) L1-L5, le quali insieme ai dischi intervertebrali che agiscono da ammortizzatori, costituiscono un sistema di supporto e mobilità coadiuvato da robusti gruppi muscolari. La parte nervosa che origina dalla colonna si distribuisce a livello di bacino, pelvi e arti inferiori.
A livello fisiologico, la regione lombare è sottoposta a tante sollecitazioni dovute alle più svariate attività quotidiane, come per esempio il sollevamento di pesi e il mantenimento di posture statiche prolungate. Questi sforzi non sono necessariamente un male, nel senso che comunque stiamo parlando di una zona forte e robusta, ma lo sforzo se non correttamente gestito, può evolvere creando disturbi sia acuti che cronici quando protratti nel tempo.

Cosa succede quando hai mal di schiena: la lombalgia e le sue manifestazioni

Esistono diverse forme con cui la lombalgia può manifestarsi e con esse, diversi gradi di intensità e gravità. Le cause possono essere molteplici:
– Meccaniche, legate al movimento. È giusto ricordare che non si può ridurre il mal di schiena ad un problema legato esclusivamente a fattori muscolo-scheletrici, però tante volte la causa si ricollega ad eventi che hanno portato a movimenti improvvisi, tipo sollevare un peso particolarmente rilevante. Altri eventi a cui si ricollega il dolore al movimento possono essere molto meno sospetti come piegarsi per rifare il letto alla mattina, oppure inclinarsi in avanti verso il lavandino mentre ci si lava i denti. Può sembrare strano eppure succede. Questo non significa che le funzioni elencate siano pericolose o vadano evitate per non incorrere nel mal di schiena, ma serve a ricordare che il dolore lombare, specialmente quello acuto, può comparire in situazioni subdole e non necessariamente rischiose per il proprio corpo.
– Degenerative, come ad esempio con l’artrosi. Questo aspetto è un problema comune a tutti, superata una certa età. Ci sono poi fattori di rischio nel corso della vita che facilitano l’insorgenza dell’artrosi soprattutto a livello della parte lombare della colonna. Alcuni di questi sono importanti da ricordare e sono la sedentarietà, il sovrappeso, traumi acquisiti durante la vita (fratture, incidenti, occupazioni molto faticose fisicamente ecc). L’aspetto degenerativo non riguarda solo l’osso, ma può anche influenzare il disco intervertebrale che col passare del tempo può perdere le sue qualità e appunto degenerare fino alla lesione (per esempio: ernia), senza che questo sia necessariamente causato da un trauma improvviso. Un punto molto significativo sulla parte degenerativa è che a parità di livello di artrosi o di sofferenza discale, non è detto che ci sia per forza mal di schiena. Ciò va tenuto in considerazione per esempio durante l’interpretazione e la contestualizzazione di esami strumentali come la risonanza magnetica, spesso usata per quantificare l’entità del danno a livello dei tessuti molli nel dolore lombare e non solo.
– Posturali, quando si mantengono posizioni poco efficaci. La postura è un concetto molto utilizzato per giustificare tanti problemi a livello muscolo scheletrico, non solo in zona lombare. Ovviamente l’attivazione muscolare è importante, ma non è l’unica cosa che conta. Infatti, ancora una volta, si deve usare cautela nell’attribuire a un “bacino fuori asse” (termine estremamente fuorviante e impreciso), o alla scoliosi la causa scatenante del mal di schiena. Certamente gravi asimmetrie a livello di distribuzione delle masse muscolari e dell’orientamento della colonna possono costituire un fattore di rischio per il mal di schiena, ma non necessariamente rappresentano un difetto. A questo proposito si può dire con un certo margine di certezza che una persona con posture non convenzionali, ma ben allenate e in buona forma fisica, possono tranquillamente vivere bene, senza dolore e senza grossi problemi. Poi ogni caso va valutato singolarmente, e il ruolo dell’osteopata nella prevenzione è proprio questo.
– Sovraccarico, in alcune professioni o sport. Qui si apre un argomento molto ampio e spesso distorto. La premessa doverosa è che ogni occupazione, se svolta per un periodo prolungato di tempo può teoricamente avere dei fattori di sovraccarico a livello della schiena in questo caso. Chiaramente se pensiamo ad un soggetto che passa tante ore seduto ad una scrivania senza pause, che magari ha una postazione di lavoro non confortevole e che addirittura non svolge attività fisica ed è in sovrappeso con un alto livello di stress, abbiamo una ricetta per un potenziale mal di schiena. Dopodiché anche stavolta bisogna dare un contesto e capire che ogni potenziale causa di mal di schiena è accompagnata da altre concause che agiscono su più sistemi del corpo per poi creare una cascata di eventi che porta al dolore.
– Infiammatorie acute o croniche come avviene per alcune patologie ad esempio quelle reumatiche. In questo caso l’argomento è estremamente complesso e articolato perchè le patologie reumatiche sono sempre sistemiche soprattutto nel lungo termine quando cronicizzano e accompagnano stabilmente una persona. C’è la possibilità di mitigare gli effetti di queste patologie, ma è un percorso molto individuale, sicuramente multidisciplinare e che deve coinvolgere attivamente la persona che ne è affetta, in quanto all’evolversi della patologia nel tempo (non necessariamente in peggio, sia chiaro), corrispondono nuovi cambiamenti nella propria quotidianità.
– Traumatiche, in caso di incidenti. Quest’ultimo punto è anch’esso molto sfaccettato perchè ci sono molte variabili in atto. Per fare un esempio, una frattura vertebrale in un incidente sul lavoro può avere tante decorsi differenti in base al tipo di trauma, alle condizioni di partenza del soggetto, e al modo in cui si approccia il percorso di recupero. Per tornare a riferirci alla cascata di eventi di prima, una frattura vertebrale dorsale o lombare importante e non accompagnata verso il recupero completo in maniera scrupolosa può favorire fenomeni come l’artrosi la quale, se accompagnata con la sedentarietà porterà molto probabilmente al mal di schiena.
Questi fattori che a volte possono anche combinarsi insieme, rappresentano motivo di accumulo di tensione creando disturbi alla regione lombare con dolore abbinato spesso a rigidità e limitazione nei movimenti.
In tanti casi il dolore può essere accompagnato da altri sintomi associati come il dolore dietro la coscia come nel caso dell’infiammazione del nervo sciatico, portando anche formicolio, intorpidimento, debolezza muscolare a una gamba o entrambe. I processi degenerativi come ernie o osteoartrosi possono contribuire allo sviluppo di alcune forme di lombalgia, soprattutto nelle fasce di età più avanzate. L’approccio osteopatico, che si focalizza sull’analisi del rapporto tra struttura fisica e funzione, può essere determinante a individuare gli aspetti disfunzionali da cui si scatena la cascata di eventi che porta al dolore.

Valutazione osteopatica: analisi funzionale e approccio personalizzato

In assenza di controindicazioni mediche, la valutazione osteopatica rappresenta un parte importante nella gestione della lombalgia. Durante la prima visita, si svolge un’anamnesi dettagliata che ha l’obiettivo di acquisire informazioni sul tipo di dolore, sugli eventi scatenanti, la storia clinica della persona e le abitudini dello stile di vita. Dopo questo primo passaggio si eseguono poi una serie di test, sia legati al dolore, sia legati movimenti complessi di funzionalità generale inquadrando mobilità attiva e passiva, con particolare attenzione alle aree di restrizione e dolore durante l’esecuzione di determinati gesti.
Questa modalità operativa permette di inquadrare meglio il dolore, e di ricostruire eventuali cause scatenanti permettendo di sviluppare un piano di lavoro più personalizzato possibile.
In tanti casi di mal di schiena, sia in fasi acute, sub acute che croniche, la sfida principale riguarda l’esposizione graduale al carico per combattere passivamente e attivamente la kinesiofobia ossia la paura del movimento che si può instaurare come risposta psico fisica al mal di schiena. Una volta rimosso questo ostacolo, il lavoro prosegue nella sua fase più importante ossia la prevenzione e la gestione nel medio e lungo termine cercando di essere sempre più attivi a livello fisico e continuare a nutrire il circolo virtuoso che si sarà creato e mantenersi indipendenti e liberi dal dolore. È un percorso che a volte può sembrare complesso, ma è la via per gestire problemi come questo.
Il mal di schiena e l’osteopatia rappresentano un connubio vincente per il benessere della colonna vertebrale. Dall’anamnesi dettagliata alla valutazione funzionale, fino al trattamento personalizzato, ogni fase del percorso si studia per garantire miglioramenti significativi. Scopri il blog dell’osteopata Luca Signorini per scoprire tantissime altre informazioni interessanti legate al mondo del trattamento osteopatico e della gestione di molti problemi fisici e chiedi un appuntamento che ti garantirà un supporto specializzato.

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