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Emergenza comparto zootecnico, il Parco Nazionale del Gargano chiede al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica un contributo straordinario per gli allevatori

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Emergenza comparto zootecnico, il Parco Nazionale del Gargano chiede al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica un contributo straordinario per gli allevatori

Il Commissario Straordinario del Parco Nazionale del Gargano, Raffaele Di Mauro, ha inoltrato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica una formale richiesta finalizzata all’erogazione di un contributo straordinario utile a far fronte alle drammatiche difficoltà che stanno investendo le aziende zootecniche ricadenti nel territorio dell’Ente, determinate dalla persistente ondata di siccità e dalla gravissima emergenza incendi.

“Si tratta di una situazione che sin dal momento del mio insediamento ho monitorato con estrema attenzione – spiega il Commissario del Parco Nazionale del Gargano –. I danni derivanti dalla mancanza di acqua e dai roghi che hanno interessato il Gargano sono infatti ingenti, con un impatto negativo elevatissimo non soltanto nei confronti del patrimonio naturalistico del territorio, ma anche per uno dei segmenti più importanti della nostra economia, che merita un sostegno di carattere straordinario”.

In quest’ottica va ricordato che il Parco Nazionale del Gargano è caratterizzato da una imponente presenza di allevamenti zootecnici (bovini ed ovicaprini), tra cui alcune razze autoctone allevate di particolare pregio come la podolica pugliese (bovina), la capra garganica e la gentile di puglia (ovina).

“La maggior parte di queste aziende zootecniche, ai fini dell’abbeveraggio del bestiame e per le esigenze igienico-sanitarie degli allevamenti, utilizzano le scorte idriche raccolte nelle ‘cisterne’ dove l’acqua piovana confluisce e si accumula principalmente nel periodo autunno-invernale – sottolinea Di Mauro –. La zootecnia nel Gargano, peraltro, risulta essere principalmente di tipo estensivo e, pertanto, il bestiame è allevato allo stato brado e utilizza il pascolo come principale fonte di alimentazione”.     

Come detto, quest’anno alla situazione di siccità della scorsa primavera, che già aveva messo in ginocchio il settore zootecnico del Gargano, si è aggiunto un numero rilevantissimo di incendi, che hanno colpito circa 3000 ettari di terreni destinati a pascolo ricadenti in prevalenza nei comuni di Lesina, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Peschici, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Vieste.

“È evidente che di fronte ad una situazione di straordinaria eccezionalità le istituzioni hanno il compito di mettere in campo ogni azione utile a fornire un aiuto ai tanti allevatori che stanno vivendo un vero e proprio dramma – evidenzia il Commissario del Parco del Gargano –. In questo senso bene hanno fatto la Provincia di Foggia ed i Comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo ad adottare le deliberazioni finalizzate alla dichiarazione dello stato di calamità. Il Parco Nazionale del Gargano, ovviamente, non poteva non essere in prima fila, chiaramente nei limiti delle sue competenze”.

Accanto all’erogazione di un contributo straordinario per sostenere le spese che le aziende zootecniche ricadenti nell’area del Parco Nazionale del Gargano stanno affrontando quotidianamente in conseguenza della siccità e per il foraggiamento degli animali a causa degli incendi che hanno interessato i pascoli, l’Ente ha richiesto inoltre al Ministero dell’Ambiente un piano di interventi da attuare tramite apposite progettazioni per la realizzazione di interventi selvicolturali e strutturali (diradamenti, fasce parafuoco, punti di approvvigionamento idrico) per aumentare la resistenza agli incendi dei soprassuoli forestali del Gargano, la disponibilità di risorse idriche per gli allevamenti e lo spegnimento degli incendi in annate caratterizzate da eventi sfavorevoli eccezionali (siccità e incendi).

“Siamo fiduciosi che il Ministero vorrà accogliere questa istanza, che può rappresentare una boccata d’ossigeno decisiva per la nostra zootecnia e anche il primo passo per interventi strutturali che facciano da argine rispetto ad emergenze come quella che stiamo attraversando – conclude Di Mauro –. Il Parco Nazionale del Gargano continuerà a fare la propria parte e ad essere al fianco degli allevatori che con impegno e fatica quotidianamente contribuiscono a rendere la nostra terra la culla di eccellenze agroalimentari e faunistico-ambientali”.

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