Pesca dei polpi in agosto tra mille raggi di sole (1973)

Pesca dei polpi in agosto tra mille raggi di sole (1973)
Manfredonia – LA mattina era calda e serena, dal calore estivo pieno dell’aria aromatica di un odore puro e particolare, che ci regalava la fertilità marina.
Il mare era una tavola estrema, lontani sul posto al largo di Vieste, la nostra barca galleggiava centrata su un raggio, si muoveva su una spinta volontaria, faceva avanti e indietro come un dondolo continuo lungo, tra i mille raggi del sole che ci teneva immobili all’aspro delle meravigliose acque verdastre marine e quasi rigate, tra un gruppetto di barche di una linea discontinua di distanze a palmi di grossi cerchi di mare.
La nostra barca aveva una grossa vela colore senape ,ed intorno ad essa tante lenze appese – giù calate nei fondali.
Mio padre , mi invitava ogni dieci minuti di orologio a controllare il famoso abbocco del polpo, che io tiravo su dalla parte sinistra della barca, il controllo importante, quel filo duro di nylon, con la pelosa ben legata alla punta del filo che sostava in quell’abisso corallino pieno di polipi che abboccavano da tutte le parti. Papà tirava su il polpo che gli arrivava dal fondale come uno scenario marino davvero eccezionale.
Il polpo faceva come uno strano movimento, quando arrivava alla superficie aveva un colore rosa bianco con un movimento a girotondo.
A quel punto il babbo l’afferrava, e con un mattarello di legno gli dava un colpo leggero al collo; non faceva in tempo a tirar su uno che doveva tirar su un altro dall’altra parte. Era fine luglio con l’entrata di agosto del ’73 ,io ragazzino cercavo di aiutarlo in quella pesca molto faticosa e c’era il sole ed era oramai pomeriggio si tornava a casa…al mattino seguente, mentre la sveglia suona e mi ritrovo grande ad un altro inizio agosto amorfo, in una vita senza con poco sogno .
di Claudio Castriotta