Assalto a Rai3: via Fazio e Damilano. In forse Report, Sciarelli su Rai1

Il dado è tratto: ora in Rai si fa sul serio. Dopo le dimissioni di Carlo Fuortes, ieri è stata ratificata la nomina del suo successore: Roberto Sergio. Sergio, molto vicino a Giorgia Meloni e amico di altre personalità politiche come Pierferdinando Casini, si insedierà lunedì e da quel giorno comincerà il nuovo corso della Rai meloniana. 

Le novità, come hanno preannunciato i giornali nei giorni scorsi, saranno epocali. L’azione del governo Meloni, e dunque della sua dirigenza televisiva, sarà quello di espugnare l’ultimo fortino della sinistra: ovvero Rai3. Secondo Repubblica, infatti, sarà proprio il terzo canale a subire le variazioni maggiori. La Terza Rete ideata da Angelo Guglielmi, la rete della realtà raccontata attraverso la realtà, la cultura e le persone ora diventerà un’altra cosa. L’unico che dovrebbe restare al suo posto, in un giro vorticoso di nomine e cambi, potrebbe essere il direttore del Tg3: Mario Orfeo, interno Rai capace di resistere ai molteplici cambi dirigenziali e politici. 

Tutto il resto, però, cambierà. Fabio Fazio, con il suo talk show apprezzatissimo e seguito, sicuramente non ci sarà più: il contratto – in scadenza – non dovrebbe essere rinnovato. Via anche Marco Damilano, ex direttore de L’Espresso e conduttore della striscia quotidiana “Il Cavallo e la Torre”. Al suo posto, se la striscia sopravviverà, potrebbe ritornare a Rai3 Serena Bortone, in uscita dal pomeriggio di Rai1 che fa molto gola a due donne: Monica Setta (vicina a Matteo Salvini) e Nunzia De Girolamo (vicino alla Meloni). 

A rischio anche “Report”, lo storico marchio di Rai3 dedicato alle inchieste condotto da Sigfrido Ranucci. “Chi l’ha visto” è quasi certo che si sposterà su Ra1, mentre è ancora in bilico la postazione di Lucia Annunziata. Ad “Agorà” arriveranno due nuovi volti di destra: Stefano Fumagalli e Manuela Moreno. 

Dell’ultimo canale di sinistra, che ha resistito alla lottizzazione berlusconiana e poi salviniana, non resterebbe quasi nulla. Il vento, in Rai, cambierà per davvero.