“Volere o volare” il Manfredonia Calcio deve essere iscritto in Serie D

“Volere o volare” il Manfredonia Calcio deve essere iscritto in Serie D
L’input per una riflessione sul Manfredonia Calcio e sui suoi ultimi sviluppi è derivata, naturalmente, dalla gara andata dei playoff nazionali di eccellenza, di ieri, tra Canosa e Gela, terminata per 2 a 0.
Ero presente allo stadio stracolmo di pubblico, quello delle grandi occasioni e delle grandi emozioni e domenica prossima il Canosa potrebbe tornare in D. E mentre assistevo alla partita, questa la riflessione, accompagnato da un nodo alla gola: quest’anno il Canosa potrebbe giocare in serie D mentre il Manfredonia scomparire.
È davvero una possibilità concreta, quella che il Manfredonia non venga iscritto, almeno è quanto è stato dichiarato, sabato, dal patron Gianni Rotice nella tramission andata in onda su Tele Sveva. A meno che, a breve, non pervenga una proposta di acquisto seria.
Cifra richiesta, cinquecentomila euro, trattabili, ma solo sedendosi attorno ad un tavolo e guardando bilanci e carte, almeno questo è quanto precisato dal Patron.
Debiti con i calciatori, se anche vi fossero, sarebbero estinti direttamente dal Patron per via di una promessa e rapporto di fiducia con gli stessi. A quelle cifre, obiettivamente, è piu che probabile che la società resti invenduta.
D’altronde, in altre piazze, quale Ischia o Gravina, chi ha deciso di defilarsi dall’impegno economico gestionale delle predette società, il titolo, con tutte le liberatorie già pronte è venduto simbolicamente ad euro.
È pur vero, quanto dichiarato dal Patron che il titolo di serie D, nell’anno 2023, è stato acquistato dall’ex presidente Di Benedetto, previo pagamento di un corrispettivo, ma si è ben lontani dai 500000 richiesti. In verità, esso titolo, nel luglio del 2023, è stato acquistato ad un prezzo, ragionevole, quello normalmente praticato per l’acquisto di titoli in serie D.
Quando a sostegno delle proprie richieste economiche si parla di azienda o di ingenti spese sostenute, si rileva che anche Di Benedetto, nella sua gestione, ha speso notoriamente somme ingenti per ottenere due risultati: vittoria della coppa Italia Puglia e del campionato di eccellenza con il ritorno in serie D.
Quando nel luglio 2023, decise di lasciare il Manfredonia Calcio, lo stesso, cedette il suo 50% di quote, ad un prezzo ragionevole o comunque congruo, permettendo, in extremis, l’iscrizione alla serie D. Se avesse puntato i piedi chiedendo la “Luna”, il Manfredonia non sarebbe stato iscritto.
Per carità, è più che giusto che venga corrisposto un corrispettivo per la cessione, su questo non vi sono dubbi, ma va trovato un giusto equilibrio tra domanda ed offerta.
Non c’è solo il prezzo di acquisto della società da considerare, ma anche il prezzo di affitto dell’impianto sportivo Miramare, rimesso allo stesso Patron del Manfredonia Calcio ed infine l’investimento economico sull’imminente campionato di serie D.
Non si tratta di bruscolini ma di grossi investimenti. Trattativa molto complicata ed in salita salvo che, come detto, non si voglia davvero il bene del Manfredonia Calcio e si voglia giungere ad una equa soluzione che accontenti le parti contrattuali.
In mancanza, non credo assolutamente all’ipotesi della mancata iscrizione al prossimo campionato di serie D. Sarebbe una bruttissima pagina sportiva per la lunga e gloriosa storia del Manfredonia Calcio e della città di Manfredonia.
Antonio Castriotta