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Voglia di brividi tra i cimiteri? Ecco la Siponto challenge

Cari ragazzi, se siete attratti dalla moda delle challenge in giro per i cimiteri, vi propongo una passeggiata in giro per i sepolcreti di Siponto ‘freschi freschi’ di circa duemila anni.

Molti non lo sanno, ma a partire dalla stazione di Siponto e fino alla pineta (compresa) vi è una vasta area ipogea di cui solo una piccolissima parte è stata riportata alla luce. Praticamente, si può tranquillamente affermare che buona parte di Siponto è nata sopra un antico cimitero. Il canale artificiale che attraversa il villaggio, voluto a fine Seicento dall’Arcivescovo Vincenzo Maria Orsini (divenuto poi papa con il nome di Benedetto XIII), ne è una prova, infatti per la sua realizzazione sono stati sezionati sepolcri che risultano ben visibili ai lati dello stesso canale.

Sotto la pineta di Siponto, secondo una stima del Consorzio di Bonifica che fece i lavori verso la fine degli anni’30, vi sarebbero circa 200 sepolcri, ancora tutti sotto un velo di terra, che è poi quello che calpestiamo per le scampagnate della Pasquetta o quando facciamo, immersi nel verde dei pini, un po’ di corsa veloce e qualche esercizio ginnico per rimetterci in forma. Dunque, quelle che credete essere pietre affioranti dalla terra quando camminate tra i pini, altro non sono che la parte superiore di antiche tombe.

Solo una piccolissima parte di questo immenso cimitero in pineta è stato riportato alla luce ed è visitabile, e si tratta dell’Ipogeo Scoppa in cui, con l’ausilio delle guide dell’Archeoclub Siponto, si può scendere ed accedere ad un corridoio che conduce ad un ambiente con due nicchie incassate nella parete sormontate da un arco, che contengono una tomba, tipiche delle catacombe paleocristiane, e venti loculi.

Se poi siete proprio amanti del brivido, sotto la parrocchia di S. Maria Regina di Siponto si trovano gli ipogei, detti appunto di Santa Maria Regina, che risalgono ai secoli IV-X d.C. e che si compongono di ben 51 loculi che presentano ancora tracce di calcina, usata lungo i bordi dei coperchi per chiudere ogni tomba. I resti di scheletri di bambini e adulti sono ancora ben visibili e raccolti in un loculo distrutto, sotto un arcosolio.

Di antichi cimiteri il territorio di Manfredonia è strapieno e purtroppo la maggior parte è ancora nascosta, perché è evidente che oggi siamo interessati a ben altro che non a riscoprire e a valorizzare la nostra storia. Per cui, senza arrecare disturbo alle povere salme che riposano nel cimitero di Manfredonia (alcune anche di persone decedute da poco e ciò rende certi ‘giochi’ oltremodo irrispettosi), gli amanti del brivido possono recarsi a Siponto, contattando Aldo Caroleo presidente dell’Archeoclub Siponto (cell. 3384485344) e ‘hai voglia’ a girare per sepolcri!

E, comunque, se proprio non riuscite a farne a meno, il lenzuolo bianco potete anche portarlo e poggiarvelo sulle spalle: in queste prime giornate di settembre un po’ di frescura è sempre in agguato.

Maria Teresa Valente

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Redazione

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