Gli ottant’anni (divisivi) di Vittorio Feltri. Il figlio: “Babbo, ti ho capito, capito fino in fondo”
Vittorio Feltri compie ottant’anni. Il divisivo giornalista, fondatore del quotidiano Libero, è nato il 25 giugno 1943. Giornalista, saggista, una carriera anche politica, Feltri ha diviso l’Italia con i suoi pezzi e i suoi commenti. Ha diretto vari quotidiani come “L’Indipendente”, “L’Europeo” e “Il Giornale”, Feltri nell’ultimo periodo è entrato anche in politica: prima consigliere comunale di Milano come capolista di Fratelli d’Italia (nel 2021) e poi consigliere regionale – sempre per il partito di Giorgia Meloni – nel marzo 2023.
Libero, il suo giornale, ieri ha intervistato Mattia, suo figlio, giornalista ed editorialista del quotidiano La Stampa. Per gli ottant’anni che regalo per Feltri? “Babbo è abbastanza allergico ai regali, poi c’è il problema che non ha grandi pretese e per le poche che ha è economicamente autonomo. Per anni, da ragazzi, noi fratelli si arrivava con la pipa – una sua passione – ma poi quelle che si comprava lui erano sempre più belle e pregiate e allora ci rimanevamo male. Però un regalo voglio farglielo lo stesso”.
Per Mattia il regalo più grande è stato quello di comprendere (e non giudicare) suo padre. “Su tante cose io e lui la pensiamo in maniera differente, ci è capitato di litigare e a volte è successo con qualche tono che è andato oltre il necessario. Sono convinto che le persone non vadano giudicate ma capite, e sono convinto che capire è il più grande atto di amore che si possa fare nei confronti di una persona. Quindi il mio regalo è dirgli in verità: babbo, guarda che io ti ho capito, capito fino in fondo”.
Per Vittorio Feltri, però, non è tempo di festeggiare e di omaggi. Per lui invecchiare è l’unico modo per non morire giovani. “Partiamo da un concetto: invecchiare è l’unico modo per non morire giovani. Detto questo: quando ero ragazzo io, i vecchi erano rispettati e, in qualche caso, venerati. Oggi siamo considerati dei rompiscatole, occupatori abusivi di spazio pubblico, e così, nei nostri confronti, si è sviluppata una forma di autentico razzismo. I più gentili mi compatiranno. I più spietati, e alla moda, sbufferanno”.