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Vicinanza e stima dell’Arcivescovo al dottor Galli

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Vicinanza e stima dell’Arcivescovo al dottor Galli

L’atto intimidatorio verificatosi nella notte di Pasqua a Manfredonia con gli spari all’auto della madre del vice procuratore Galli, cittadino manfredoniano, è un ulteriore episodio di aggressione mafiosa che continua a diffondersi nel nostro amato Gargano. Dobbiamo riconoscere che gesti criminali ed episodi di cronaca nera, non solo in Ucraina, ma anche da noi non hanno rispettato la “tregua pasquale”!

Non si può tacere davanti a questi atti di minacce rivolte direttamente ai rappresentanti delle Istituzioni e alle loro famiglie:  a loro va tutta la mia solidarietà personale e dell’intera Chiesa Diocesana.

Ne sono certo e continuerò a ripeterlo con costanza e chiara denuncia: nelle nostre belle città garganiche non si debbono più tollerare azioni di chi vuole o sa solo usare la violenza per imporre i propri personali interessi o la propria visione di parte sbeffeggiando i cittadini e chi li rappresenta.

La mia vicinanza e rinnovata stima in questo momento perciò va al dottor Galli, alla sua mamma e all’intera famiglia, per l’atto inconsulto e violento che hanno subito. Aggiungo che sento ogni intimidazione criminale sul territorio della diocesi come rivolta alla mia persona e tutta la città di Manfredonia ed al popolo del Gargano, che sta cercando di rialzarsi e porre fine ai tanti lacci di illegalità striscianti che pretendono di ottenere il proprio tornaconto cercando di condizionare le Istituzioni ed impaurire la gente.

Quella della Chiesa locale è voce di condanna, che si alza nei confronti di queste mentalità e modalità che infestano il nostro ‘amato Gargano’, ma anche voce di conforto ed incoraggiamento per un popolo che ha una storia ed una volontà di bene da difendere e far maturare perché è custode di imparagonabili bellezze storiche e ambientali.

Per questo ricordo a tutti che non c’è giustizia, né tantomeno libertà se si perseguono logiche violente, perverse e di parte: la verità non sta nella forza o nella prevaricazione della violenza, ma nell’impegno per il bene comune e la solidarietà tra persone che si riconoscono membri della stessa città e fedeli della stessa Chiesa.

Al dottor Galli, alla sua famiglia e a quanti si impegnano quotidianamente dentro e fuori le Istituzioni, ad ogni titolo e grado, nella lotta per la trasparenza e la legalità, continuo a ripetere: coraggio, andiamo avanti, è la strada giusta!

Manfredonia, 21 aprile 2025

p. Franco Moscone crs

Arcivescovo

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