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Un gruppo di studenti trascorrerà l’anno scolastico in giro per l’Italia con Il progetto “Strade Maestre”

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Un gruppo di studenti trascorrerà l’anno scolastico in giro per l’Italia grazie al progetto “Strade Maestre” che trasformerà l’Italia in un’aula a cielo aperto. Faranno lezioni ispirate ai luoghi visitati.

Zaino in spalla e una grande sete di conoscenza per una piccola classe di studenti liceali che peregrinerà attraverso lo Stivale, tra sentieri e mulattiere. Il progetto “Strade Maestre” combina istruzione e scoperta del territorio. L’idea alla base del progetto è quella di rivoluzionare il tradizionale concetto di apprendimento scolastico. La dimensione collettiva sostituisce quella individualistica. Focalizzandosi sul processo piuttosto che sul risultato, si superano le dinamiche competitive e si impara imparando. Si sviluppa il pensiero divergente e il “problem solving“. La classe sarà composta da otto ragazzi e otto ragazze provenienti da diversi indirizzi liceali. La giornata tipo degli studenti si alternerà tra ore di trekking e momenti di didattica all’aperto, con lezioni ispirate alle meraviglie naturalistiche e storico-artistiche del Bel Paese. Un anno scolastico alternativo tra apprendimento teorico e pratico. Studieranno Pirandello ad Agrigento, chimica lungo i sentieri appenninici e geologia sull’Etna. A fine anno i ragazzi dovranno sostenere un esame per dare conto delle conoscenze e competenze acquisite.

Le tappe del percorso

Si partirà il 16 settembre da Orvieto, piccolo borgo in provincia di Terni, in Umbria e si proseguirà verso la Sardegna, percorrendo l’isola da nord a sud fino a Cagliari, seguendo cammini interni e tratti di costa. Si arriverà prima in Sicilia e poi in Calabria. Dopo Natale comincerà l’ascesa verso il nord Italia, con destinazione finale prevista nel capoluogo Friulano.

La scuola fuori da scuola: non solo banchi e lavagne

Gli esperti di formazione spiegano come imparare fuori dalle aule scolastiche possa offrire agli studenti benefici psicofisici e di apprendimento cognitivo, comportamentale e sociale. Non solo, questo modo di fare lezione, lontani dai banchi, promuoverebbe l’educazione delle nuove generazioni al rispetto ambientale. Inoltre, l’esercizio fisico migliorerebbe la memoria e favorirebbe l’apprendimento scolastico, oltre a contrastare la sedentarietà.

Uno sguardo al passato

Aristotele 3500 anni fa fondò ad Atene il Liceo o Perìpato, da perìpatos, che significa “passeggiata”. Aristotele, infatti teneva le sue lezioni di filosofia passeggiando all’aperto. I suoi studenti erano a contatto con la natura e ne subivano il fascino. Nel Liceo aristotelico non c’erano aule, né banchi né sedie. Le lezioni della mattina e del pomeriggio erano riservate ai suoi studenti, alla sera si trasformavano in vere e proprie conferenze aperte al pubblico. Il filosofo fu il precursore del “cooperative learning” e promotore ante litteram del “Lifelong Learning Programme”. Bisognerebbe ritornare a fare lezione all’aria aperta e ad Aristotele, alla curiosità intellettuale che animava le sue lezioni, per riscoprire la bellezza della cultura del piacere della conoscenza.

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Lucia Pia Caputo

Classe ‘98, pugliese di origini ma emiliana di adozione. Laureata in Lettere, specializzanda in Filologia, Letteratura e tradizione classica. Innamorata della paleografia Latina. Aspirante docente e food e content creator. Ho esperienze pregresse nel mondo dell’editoria. Nel tempo libero organizzo e modero eventi. Da sempre appassionata di giornalismo e comunicazione. Scrivo per liberarmi del superfluo.

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