Titan, corsa contro il tempo per trovare il sottomarino. I dispersi hanno 96 ore di sopravvivenza

La Redazione20 Giugno 2023

epa07786080 An undated handout photo made available by Atlantic Productions on 22 August 2019 shows the Titanic shipâs bow as well as detached rusticles below port side anchor of the RMS Titanic, off the coast of Newfoundland, Canada, in the Atlantic (issued 22 August 2019). Images shot by Atlantic Productions for a forthcoming documentary during dives show that the Titanic's wreck has been deteriorating. EPA/ATLANTIC PRODUCTIONS / HANDOUT MANDATORY CREDIT: ATLANTIC PRODUCTIONS HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

È una vera e propria corsa contro il tempo. Il sottomarino Titan, conosciuto per le visite al relitto del Titanic, ha una resistenza di 96 ore. La fornitura di ossigeno, dunque, è solo per pochi giorni e per i cinque a bordo, considerando che la discesa è cominciata domenica mattina, c’è la possibilità di sopravvivere solamente fino a giovedì. Le operazioni di ricerca e soccorso sono andate avanti tutta la notte, ma fino ad ora i risultati sono stati deludenti. Del sottomarino nell’Oceano atlantico non c’è traccia.

Il mezzo, secondo le ricostruzioni giornalistiche, era partito alle 4 di domenica mattina e, dopo un’ora e 45 minuti dall’inizio della discesa, avrebbe perso i contatti con la nave madre che controllava il tutto in superficie, la Polar Prince. Il sottomarino, ogni quindici minuti, comunicava con la nave principe, ma l’ultimo messaggio inviato è stato ricevuto proprio mentre il sommergibile era sopra il relitto del Titanic. Dunque, il sommergibile ha fatto perdere le sue tracce proprio quando è salito sopra il Titanic e questo non fa ben sperare perché i soccorritori credono che il sottomarino si sia impigliato nello stesso relitto affondato.

Le operazioni sono difficilissime e rese complicate dalla profondità. Ci sono pochi mezzi che possono raggiungere quella profondità: le agenzie governative e le marine di Canada e Stati Uniti stanno cercando di far arrivare sul posto un mezzo telecomandato il grado di raggiungere una profondità di seimila metri in modo da poter scandagliare l’area. “È un’area remota ed è una sfida condurre una ricerca in quelle zone, ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”, ha dichiarato un comandante della guardia costiera statunitense.

Le ricerche sono complicate dalla zona. Le profondità dell’oceano in cui giace il Titanic sono piene di tantissimi detriti, dunque cercare qualcosa con il sonar sarà difficilissimo.